Caos ad Amici 23 è guerra tra prof. La Pettinelli: “Non avete rispetto”
L'ennesima battaglia tra prof ad Amici 23 mette in difficoltà i ragazzi che dovrebbero solo pensare a studiare e a concentrarsi e invece si ritrovato triturati dentro a un meccanismo che non gli fa per nulla bene
La puntata di Amici 23 in onda questo pomeriggio ci ha lasciato parecchio perplessi. Per quale motivo mettere dei ragazzi in imbarazzo come è successo oggi pomeriggio? E’ chiaro a tutti che ci sono dei meccanismi, che i professori a volte non sono sempre convinti al 100% degli allievi che spesso si sono anche ritrovati senza sceglierli…E allora, era davvero il caso di vedere quello che abbiamo visto? Anna Pettinelli e Raimondo Todaro possono avere tutte le loro incoerenze e i difetti che vogliamo vedere o non vedere, ma sono liberi di fare le loro valutazioni e decidere senza che Zerbi o Celentano si ergano a insegnanti anche di vita e di scelte, come è accaduto in questa puntata di Amici 23 di oggi. E quello che è successo, sarà forse utile televisivamente parlando, ma quanto è utile ai ragazzi? Ben poco.
Caos ad Amici 23 la guerra tra prof che non fa male agli allievi
Mettiamo per un attimo da parte Raimondo Todaro, che quest’anno non ha avuto nessun allievo che lo ha convinto fino in fondo, e si è visto, e ha deciso di accontentarsi di essere un co-protagonista, ben sapendo che nessuno dei suoi allievi ha le carte in mano per vincere il serale. Parliamo del ragionamento che ha fatto Anna Pettinelli. Ha in squadra due ragazzi che non si è scelta, ha già dato una maglia, ha dovuto lottare per dare una seconda occasione ad Ayle. Lecito pensare che si voglia prendere del tempo per scegliere. Ed è anche logico il suo ragionamento, quello di valutare, perchè sa che ci sono anche altri professori che devono pensare e fare delle scelte. Come diceva anche Raimondo Todaro, ci sono dei ragazzi che meritano di più di altri, si guarda nell’insieme della classe e non se uno è un proprio allievo oppure no.
Ed è questo il ragionamento che forse dovrebbe prevalere su tutti: ci sono dei dati oggettivi, che prescindono dalle classifiche e che dicono che alcuni allievi sono migliori di altri . E i prof non possono battersi solo per i proprio allievi, senza tenere in considerazione questo dato. E non c’è bisogno di sbatterlo in faccia, si può avere una delicatezza, quella che manca a chi oggi per due ore ha insistito, con 4 ragazzi che cercavano di parlare ma che non hanno avuto neppure modo di farlo.
Poi possiamo aprire dibattiti sulla poca coerenza, sulle chiacchiere al vento, ma viene tutto dopo.