Marco Bellavia: “Spero che la mia storia sia d’esempio”
Marco Bellavia si confessa sulla rivista Chi: ecco che cosa ha raccontato
Questa edizione del Grande Fratello VIP ha sicuramente un protagonista, ed è Marco Bellavia. Il concorrente, probabilmente se fosse rimasto in casa, facendo un “classico percorso” non avrebbe forse lasciato il segno, ma invece, anche a causa di tutto quello che gli è accaduto e di come i suoi compagni lo hanno trattato, sta vivendo un momento di rinascita. Non vogliamo dire un momento d’oro, perchè le sofferenze, per arrivare dove è adesso, ci sono state. Però va detto che l’ondata mediatica che lo ha travolto, gli ha ridato una certa popolarità. E questa settimana sulla rivista Chi, c’è una lunga intervista dedicata a Marco Bellavia che parla della sua vita da padre, e di quello che è successo nella casa.
Marco Bellavia parla di suo figlio
Negli ultimi anni, Marco è stato più volte in tv per parlare della sua vita professionale, e di come abbia rinunciato a tanto per crescere suo figlio. E oggi è Filippo la sua forza: “È stato il mio punto di riferimento in questo mio percorso di vita che è come un puzzle che ha il suo volto. Quando mi sono lasciato con sua mamma ho vissuto il fallimento e mi sono fatto delle domande. Mi sono detto: “A cosa serve la mia vita?”. E mi sono dato la risposta: “A crescere mio figlio”. Ho fatto cose belle, ho fatto un bel lavoro che la gente ricorda. Nel 2007 ho ricominciato a studiare e lo sto facendo di nuovo, proprio per rispondere alle domande di tutti“.
Bellavia, che non ha mai dato un nome al proprio disagio nella Casa, ha parlato di ansia e depressione e ha anche spiegato di non essere un malato cronico ma di avere avuto solo alcuni momenti di crisi.
L’ex concorrente del Grande Fratello VIP sull’ultimo numero della rivista Chi commenta: “Il mio punto debole nel lavoro è stata la sensibilità e io mi sono difeso sorridendo e cercando di mantenere un distacco, mi paravo dietro a questo muro per nascondere le mie debolezze. Ma poi, quando mi sentivo penalizzato o messo da parte, reagivo in modo aggressivo. A Mediaset, ai tempi, ho litigato con tutti, persino con i dirigenti: giocavamo a calcio insieme e a volte ci si scontrava durante le partite“.
Marco Bellavia e i suoi problemi
Marco prova a spiegare come mai delle malattie mentali si parli poco in tv, mentre si parla di sisturbi alimentari, bullismo e altro. Bellavia commenta: “Sono tutte facce di un disagio che si è deciso di scomporre, ma il problema iniziale è sempre lo stesso: paure nascoste, mancanze, fragilità, insicurezze, scelte sbagliate. Il disagio, che sia sulla sessualità, sull’aspetto fisico, sulla percezione di sé, è lo stesso». «Non c’è paura a dire “sto male”, è che la gente non ascolta perché stanno male tutti. Dopo il Covid, la guerra, il pericolo atomico, come si fa a restare sereni? Siamo terrorizzati, quante sono le persone equilibrate? Come diceva Signorini in tv citando Carl Jung: “Mostratemi un individuo sano di mente e lo curerò per voi”». «La gente ti isola quando non puoi esserle d’aiuto».
E si augura che tutto questo, la sua storia, possa servire: “Spero che la mia storia sia d’esempio. La gente mi ferma parlando dei propri dolori. Se ti dicessi che sono entrato nella Casa sperando che potesse venire fuori questo problema ci crederesti? Ma non ho deciso di stare male: ho provato disagio e ho vissuto davvero quello che avrei voluto solo raccontare rispetto al mio passato“.