Psichiatri sul caso Bellavia: “Non solo indifferenza ma grave ignoranza”
Anche gli psichiatri accendono i riflettori e commentano cosa è accaduto a Marco Bellavia al GF Vip
Si continua a discutere del GF Vip, di Marco Bellavia e dei vipponi che non avevano capito o finto di non capire, che gli hanno mancato di rispetto, che l’hanno portato alla facile esasperazione. Il giorno dopo la puntata del GF Vip in cui ci aspettavamo molto di più da tutti anche la Società italiana di psichiatria accende i riflettori. C’è un dolore fisico oltre a quello mentale e Marco Bellavia voleva parlarne ma non aveva fatto i conti con un gruppo di persone che gli avrebbero tolto molto invece che aiutarlo. Da tanta fragilità che almeno nasca qualcosa di positivo, perché è di indifferenza e, ancora peggio, di ignoranza che gli psichiatri parlano dopo avere osservato i vipponi. Marco Bellavia aveva portato nella casa la sua depressione e quella di tantissime altre persone, gli altri lo hanno indotto ad andare via. “Grave la superficialità di chi ha ammesso al gioco questo concorrente con gravi conseguenze sul suo stato psichico ed emotivo” è solo il primo commento degli psichiatri, come riporta Adnkrons. C’è altro, il riferimento è a chi ha deriso Bellavia.
I commenti degli psichiatri sul comportamento dei vipponi contro Marco Bellavia
“Non solo indifferenza ma anche grave ignoranza, emblema di quello che succede molto diffusamente nella realtà e specchio della nostra società che stigmatizza le malattie mentali. Una lacuna gravissima se si considera che nel nostro paese sono ben 4 milioni le persone con disagio psichico”.
C’è chi ha detto di non avere capito e non è così raro per chi segue persone che hanno un disturbo psichico: “Come sempre ciò che riguarda la salute e l’equilibrio mentale è visto come qualcosa di astratto, aleatorio e impalpabile, per cui non si comprende e si tende a non credere al grave e complesso disagio che si cela dietro a un disturbo psichico”.
Ovvio che c’è la mancanza di solidarietà, la scarsa sensibilità, l’indifferenza perché chi mostra la fragilità spaventa, infastidisce. “Speriamo che non si tratti del solito tritacarne televisivo che usa storie di disagio per sfruttarne mediaticamente il dramma. Ci auguriamo che almeno quanto accaduto lasci traccia sull’opinione pubblica e sugli autori del programma, in un’ottica di avanzamento sulla conoscenza del disturbo mentale e della costruzione di una nuova sensibilità”.