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Geppi Cucciari e Mahmood da brividi per il duetto di Splendida Cornice

Geppi Cucciari ha chiuso Splendida Cornice nel modo migliore che potesse fare e il suo duetto con Mahmood è da brividi

geppi cucciari splendida cornice finale con mahmood

Geppi Cucciari ha dimostrato ancora una volta di essere una fuoriclasse e lo ha fatto in un modo unico e raro. Del resto, il suo programma, è una perla rara nel palinsesto della tv generalista soprattutto in una Rai 3 che ormai, non ha più una sua identità. Chi invece sa benissimo chi è e che cosa vuole raccontare al pubblico, è proprio Geppi Cucciari. L’ultima puntata stagionale di Splendida Cornice, andata in onda su Rai 3 giovedì 10 aprile, si è conclusa con un finale carico di significato e suggestione. A rendere speciale quello che speriamo possa essere solo un arrivederci, il toccante “duetto” tra Geppi Cucciari e Mahmood, protagonisti di un momento intenso che ha unito parole, musica e radici comuni.

Geppi Cucciari e Mahmood: un duetto da brividi

A poche settimane dalla co-conduzione del Festival di Sanremo 2025 al fianco di Carlo Conti, la conduttrice e il cantautore si sono ritrovati sul palco per celebrare, con affetto e ironia, la loro appartenenza alla Sardegna. Un legame che Geppi Cucciari ha raccontato con parole evocative: “Se vieni da un’isola, come noi, cambiare regione è un viaggio, un volo, oppure un traghetto strapieno che parte alla sera tardi, molto tardi, molto lento”. Un’istantanea poetica della condizione isolana, che ha fatto da introduzione all’intervento musicale di Mahmood, il quale ha interpretato Spunta la luna dal monte, celebre brano portato a Sanremo da Pierangelo Bertoli e i Tazenda, esempio perfetto di fusione tra lingua italiana e sarda.

Il monologo di Geppi ha poi assunto toni più profondi, riflettendo sulla solitudine, sull’alienazione e sulla rabbia collettiva: “Nessun uomo è un’isola, ma a volte l’isola diventiamo noi. Soli, solitari, spesso scortesi, quasi sempre arrabbiati…”. Un discorso potente, che ha toccato corde universali, culminato in un affettuoso abbraccio tra i due protagonisti e nell’applauso caloroso del pubblico in studio.

A commentare la performance, anche i Tazenda, che sui social hanno scritto: Versione da brividi. Emozione difficile da trattenere. Un gigante e una Jana in una performance fantastica.” Ed è del resto anche la sensazione che abbiamo avuto noi da casa, mentre guardavamo in tv qualcosa di così magico, potente e bello, che raramente si vede. Bello ma anche pieno di significati dolorosi e profondi, qualcosa che ti invita a riflettere.

Geppi Cucciari e l’omaggio a Maria Lai e alla memoria collettiva sarda

Durante l’esibizione, Cucciari ha voluto rendere omaggio anche a Maria Lai, artista sarda scomparsa nel 2013 e figura centrale nell’arte relazionale. Ha citato una delle sue opere più emblematiche, Legarsi alla montagna, realizzata nel 1981 a Ulassai. L’opera coinvolse l’intera comunità del paese e fu ispirata da una leggenda locale legata a un evento realmente accaduto nel 1861: il crollo di una montagna che causò la morte di tre bambine, mentre una quarta si salvò seguendo un nastro azzurro tra i fulmini.

Maria Lai trasformò quel racconto in arte, unendo simbolicamente con un filo celeste lungo 27 chilometri le case del paese al monte Gedili. “Lasciai a ciascuno la scelta di come legarsi al proprio vicino,” spiegava l’artista, “e così dove non c’era amicizia il nastro passava teso e dritto, dove c’era un legame d’amore si faceva un fiocco”. Geppi ha ricordato che quello che doveva essere un monumento ai caduti, si era trasformato in un monumento ai vivi, per chi si voleva bene ma anche per chi si odiava, tra sangue e vendetta.

Un messaggio potente che ha trovato eco nelle parole e nella performance finale di Splendida Cornice, chiudendo la stagione con un messaggio di unione, appartenenza e poesia. Una Geppi Cucciari in stato di grazia.

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