Programmi TV

Ora o Mai più floppa per colpa di Liorni? “Mi chiamano padre Marco” e replica alle accuse

Marco Liorni risponde a chi lo critica per il flop di ascolti di Ora o mai più dandogli anche delle colpe. "Lo so che mi chiamano padre Liorni" e commenta

marco liorni

Troppo schematico, troppo moscio, incapace di comprendere le dinamiche: basta aprire X e leggere i commenti nel corso delle puntate di Ora o mai più per comprendere bene che al pubblico proprio, lo stile di Marco Liorni per un programma in diretta come quello del sabato sera di Rai 1, non piaccia. Gliene dicono di ogni: non sa cavalcare delle polemiche che i tutor gli mettono su un piatto d’argento, non sa approfittare dei batti becchi, e rende tutto piatto.

Lo chiamano “padre Marco” o anche “padre Liorni” anche su X e a quanto pare il conduttore è a conoscenza del soprannome che in molti gli hanno dato sui social. E proprio alle persone che muovono spesso critiche anche un po’ cattivelle, Liorni ha voluto rispondere. C’è da dire che il format, come più volte abbiamo fatto notare, andrebbe rivisto perchè così come è strutturato è monotono e non solo colpa del conduttore se gli ascolti sono un disastro. Il buon padre Marco ci mette del suo e questo è vero, perchè non ama un certo tipo di tv. A quanto pare gli anni da inviato al Grande Fratello gli hanno fatto capir da che parte deve stare…

Marco Liorni risponde alle critiche

Nella sua ultima intervista sulle pagine della rivista Chi, Marcio Liorni ha commentato quello che legge in giro: So che mi chiamano Padre Liorni e non so che cosa significhi, magari si riferiscono a Padre Ralph di Uccelli Di Rovo? Usciamo dall’ipocrisia: se buono vuol dire stupido o buonista non è così, perché non vedo il buono dove non c’è.”

E poi ha anche aggiunto: “ Per quanto riguarda l’altro aspetto, quello di essere fuori da questi tempi, non so se a tutti piacciano: c’è tanta degenerazione da parte di una minoranza che sembra dominante. Allora, o facciamo tutti così oppure cerchiamo di rispettare gli altri e portare le nostre ragioni con i modi che hanno costruito la nostra civiltà. Non ci arrendiamo“.

Le critiche su questo essere troppo perfettino a dire il vero, sono arrivate anche nel corso delle passate edizioni di Reazione a catena. Nonostante i record di ascolti che Liorni ha portato a casa, molti spettatori hanno fatto notare che spesso i concorrenti venivano schiacciati dal politicamente corretto che in alcuni casi, si potrebbe anche mettere da parte.

Nella sua intervista per la rivista Chi il conduttore di Ora o mai più e de L’eredità ha anche aggiunto: “Io cerco la verità, ma c’è anche una verità dietro le quinte, e magari ci sono cose che accadono in onda che possono sembrare poco comprensibili se non si conosce quello che viene prima. Non siamo un reality, i concorrenti e i giudici non vivono tutta la settimana con le telecamere puntate. Il conduttore deve essere al servizio del programma. Poi, certo, ci sono aspetti caratteriali, ciascuno ci mette del suo. E io non forzo nessuno, ma, quando è richiesto un confronto, lo porto avanti“. Queste le parole di Marco Liorni che ha voluto ben precisare che lo scopo del programma non è quello di un reality e dunque non ci si possono aspettare le stesse dinamiche.

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