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Raffaello Tonon in lacrime solo per sua madre e il loro legame fortissimo

Raffaello Tonon a La volta buona la morte del padre ma le sue lacrime sono solo per la madre

Raffaello tonon padre

Ci ha messo un anno Caterina Balivo per avere Raffaello Tonon a La volta buona. Torna in tv dopo una lunga assenza ma lui dovrebbe essere al posto di molte altre persone, personaggi. Appare vero Raffaello Tonon in tutta la sua intervista.

Quando parla dei genitori, della madre con cui ha un legame fortissimo, del padre che è morto cinque anni fa e con cui non ha mai avuto un buon rapporto. Parla della depressione che ha da sempre, della città dove vive adesso, Cattolica, della sua vita che divide tra l’essere oste e fare le televendite. Raffaello Tonon piange solo per lei, piange quando ascolta una vecchia intervista della mamma, quando racconta delle loro telefonate, perché la mamma sarà sempre l’unica persona che risponderà al telefono a qualsiasi ora e dopo solio tre squilli. Un po’ di emozione anche per il video messaggio di Luca Onestini, più di un amico, un figlio.

Raffaello Tonon a La volta buona 

“Vivo a Cattolica, città di mare, città turistica d’estate, d’inverno una città di 17.000 abitanti, meravigliosa dove ho un sacco di amici, dove esco in bicicletta”. Tonon racconta di come è diventato oste in una cantina di amici a Cattolica e di quanto quel lavoro lo aiuta a stare bene. Il suo lavoro principale restano le televendite: “sono la mia prima fonte di guadagno principale che Dio le benedica… non si è pronti alla mia età a 45 anni ad andare ai giardinetti sulla panchina” non ci ha pensato proprio a fare il baby pensionato, Raffaello Tonon ha bisogno di vita, di stare con la gente. Noi avremmo bisogno di lui in tv, della sua sensibilità.

Il lavoro di oste è per lui una cura dell’anima, una cura alla sua depressione, questa è la verità. 

“Io a trent’anni guardavo la finestra e più di una volta mi sono detto ma se io mi dessi una spinta… e solo chi solo chi ci passa può capire… Presto ho iniziato a capire che i conti non tornavano perché prima della verifica di matematica sembrava che dovessi andare in carcere e quando veniva la sera appunto l’imbrunire mi veniva questo senso… ma io a quell’età non riuscivo spiegare… La mia grande fortuna come ho detto 100 volte è quella di aver avuto due genitori ma è mia madre che si è accorta di questo mio disagio. Mio padre lavorava e dobbiamo solo ringraziarlo tanto che ci ha lasciato tanto bene 5 anni fa; questo è quello che posso dire”.

La morte del padre

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Raffaello racconta quando il padre è morto: “Quando lui è morto il 14 di Aprile alle 16:20 me lo ricordo ancora… io mia madre perché non avrei mai potuto lasciare mia madre mia madre che anche in questo è stata una donna che lo ha curato quei due mesi…”. La madre lo chiamò e gli disse: “Mi ha chiamato il primario, tuo padre non arriva a sera, o vado all’ospedale…”. Così Raffaello ha preso un taxi ed è andato all’ospedale: “ma dico la verità, ci sono andato perché mia madre non meritava di essere lasciata da sola in  un momento del genere”.

E’ per sua madre che si commuove, il pensiero di quando un giorno non ci sarà e nessuno risponderà al telefono come fa lei, ad ogni ora e dopo il terzo squillo.

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