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Rettore, la depressione dopo la morte della madre: la paura delle malattie

Rettore parla della depressione, della paura della malattia ma anche di come è morto suo padre, all'improvviso. A volte non è semplice superare tutto questo

depressione madre

A Verissimo il 7 dicembre 2024 Donatella Rettore si racconta e la depressione fa parte della sua vita. Oggi sta bene ma ogni tanto torna. E’ dal 1992 che combatte, da quando è morta sua madre. Prima aveva già perso il padre per un infarto ma la malattia della mamma le ha fatto male più di tutto.
Ancora oggi la Rettore ha paura delle malattie, non della morte ma della sofferenza, dello spegnersi lento, come è stato per la mamma. Sua madre era per lei il porto sicuro, era molto severa ma le cose che le diceva erano reali.

Rettore a Verissimo 

“Mia madre era un capitano, era un porto sicuro, era molto severa ma le cose che mi diceva erano tangibili. Io l’ho seguita poi quando ha cominciato… io ho paura della vecchiaia, la modalità con cui ti si porta via, cioè la malattia, la malattia mi spaventa moltissimo, meglio allora che succeda come è successo a papà, un infarto. Però per quelli che restano dopo non te ne fai mai una ragione, quelli che restano soffrono eternamente e io soffro tutt’ora la perdita di mio padre mentre mamma l’ho vista piano piano sempre allontanarsi, perdere e perdere e quello è un dolore che non si dimentica mai per cui…”.
Prova a cambiare discorso, non dimentica mai che è un’artista, che con la sua musica deve portare leggerezza al pubblico. Silvia Toffanin però le chiede se adesso sta bene, se è uscita dalla depressione. 

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“La malinconia fa parte del carattere di una persona e io sono una persona estremamente allegra vivace che però pensa che ci sono le guerre in giro ed è brutto se sei molto sensibile. Ci sono delle persone non sensibili purtroppo ecco io combatto contro le persone ciniche, non ne voglio sapere”.
Ad aiutarla sempre ci sono suo marito e i loro cani che si accorgono subito quando è un po’ in depressione. I cani fanno di tutto per attirare la sua attenzione ed uscire con lei. 

Chiude con un altro ricordo della mamma, era un’attrice, era bravissima, era lei la vera diva della famiglia. 

“Un tempo non avevo paura di niente. Poi sono cominciati gli attacchi di panico. Lì per lì ho pensato: ‘Se sto davanti a quattromila persone, figurati se non posso affrontare gli attacchi di panico’”. Ma gli attacchi di panico ogni tanto tornano. Come la depressione, va e viene.

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