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Antonella Clerici: “Con mia figlia Maelle ogni volta devo sempre discutere ma se c’è la legge nessuno discute più”

Antonella Clerici dura sull'uso dei cellulari e dei social da parte dei ragazzi porta l'esempio di sua figlia Maelle, delle infinte discussioni

Antonella Clerici figli social

Vietare lo smartphone ai giovanissimi, vietare ancora di più i social prima di una certa età, ne parla Antonella Clerici a E’ sempre mezzogiorno e il suo volto si fa serio. E’ un tema che riguardi tutti i genitori di bambini e adolescenti.

Antonella Clerici prende spunto dalla decisione dell’Australia: “lì sarà sarà vietato l’accesso ai social network ai minori di 16 anni, lo ha deciso il Parlamento australiano attuando una delle misure più restrittive al mondo perché non c’è Paese così. In Italia invece 100.000 persone hanno firmato la proposta dello psicoterapeuta Alberto Pellai e della pedagogista e del pedagogista Daniele   Novara proprio di vietare sempre per legge l’utilizzo degli smartphone sotto i 14 anni e l’accesso ai social sotto i 16 anni”. La conduttrice è del tutto d’accordo e parla dei problemi con Maelle al riguardo.

Antonella Clerici problemi da genitori che riguardano tutti

Problemi che coinvolgono tutti o che dovrebbero coinvolgere tutti. Per Antonella Clerici una legge del genere è indispensabile perché mettere tutti sullo stesso piano. 

“Vorrei sapere voi che ne pensate, io penso che sia giusto così perché almeno, io non so voi, ma con mia figlia Maelle ogni volta che le dico ‘togli il telefono’ no sì no, devo sempre discutere ma se c’è la legge nessuno discute, così è per tutti. Come dico sempre a scuola dovrebbero ritirarli la mattina e poi darglieli quando le elezioni sono finite, così vale per tutti e non ci sono le discussioni infinite di noi genitori poveretti”.

Una legge potrebbe salvare tutti i genitori dalle discussioni infinite perché a nessuno sarebbe concesso avere il cellulare o aprire un profilo social prima di una cera età. E’ giusto o no?

Daniele Novara e Alberto Pellai hanno promosso l’appello al Giverno di vietare ai minori di 14 anni di avere uno smartphone e proibire agli under 16 di aprire un profilo sui social. 

L’appello è: “È ormai chiaro che prima dei 14 anni avere uno smartphone personale possa essere molto dannoso così come aprire, prima dei 16 anni, un proprio profilo personale sui social media”.

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Quali i problemi? “Uno diretto, legato alla dipendenza. Uno indiretto, perché l’interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale le esperienze fondamentali per un corretto allenamento alla vita”.

A scuola sarebbe giusto vietare l’uso dei cellulari:Il cervello emotivo dei minori è molto vulnerabile all’ingaggio dopaminergico dei social media e dei videogiochi. Non è un appello simbolico, né una provocazione. Ci siamo confrontati con politici e istituzioni e c’è un consenso trasversale, da sinistra a destra. I tempi sono maturi, contiamo che l’Italia sia il primo Paese a dare una svolta. Non possiamo stare a guardare un’intera generazione annegare negli smartphone. La situazione è fuori controllo”.

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