Amedeo Minghi: “non sono stato un grande marito, di sciocchezze ne ho fatte tante”
Amedeo Minghi confessa di non essere stato un grande marito. A La volta buona vorrebbe chiedere scusa a sua moglie ma Elena non c'è più
Amedeo Minghi ospite a La volta buona racconta del suo nuovo disco, del passato, di errori commessi, di sua moglie. Ha delle scuse da fare oggi che ha 77 anni, non solo a sua moglie.
Amedeo Minghi ricorda il brano “1950” che arrivò ultimo a Sanremo nel 1983, oggi ancora disco d’oro. Una esclusione al festival che fermò la moglie dal raggiungerlo a Sanremo. Ricorda il momento in cui la cantava, ricorda il maestro Renato Serio che è mancato pochi giorni fa, si rabbuia. Una canzone per la pace in Medio Oriente, esperienze straordinarie che Caterina Balivo mostra con alcune immagini. Una carriera lunghissima che comprende anche un inno alla pace ma di anni ne sono passati tanti.
Amedeo Minghi vorrebbe chiedere scusa a sua moglie
“La vita quando poi la vita anche negli anni come nel mio caso ti guardi indietro e ti sembra di ricordare soltanto certe apparenze ma in realtà le cose le vedi meglio proprio perché il tempo è passato e sembra che tutto è sbiadito ma in realtà si vedono meglio i contorni si capiscono meglio le cose. A questo punto, a un certo punto della vita come in questo momento per quanto mi riguarda bisognerebbe sviluppare una capacità di togliere la struttura e lasciare quella vera quella autentica…”.
Elena, sua moglie, non c’è più da 10 anni, Amedeo Minghi si commuove pensando a lei, poi confessa che l’errore fatto è stato quello di sposarsi ma si corregge. Se tornasse indietro sarebbe un marito diverso: “Avrei dovuto fare un matrimonio diverso… non sono stato un grande marito, di sciocchezze ne ho fatte tante… questo è un disco sincero, un disco reale”.
Se potesse chiederebbe scusa non solo a sua moglie ma anche ad altre persone.
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Parla del suo nuovo lavoro, il suo ultimo disco: “la religione senza più spiritualità, una politica divenuta violenta e senz’anima. Quest’album, dai ritmi sicuramente un po’ più contemporanei, vuole essere un ponte ideale tra quello che sono sempre stato, ho sempre fatto e quello che vorrei fare da grande”.
Risposte sincere e un look che è quello del passato, la barba lunga, il codino. Nessuna ricerca da parte degli altri, nessun esperto per il suo look che ritorna ma evidentemente è tutto così spontaneo, è l’album della verità, quella che Amedeo Minghi racconta perché oggi vede con tutto con chiarezza.