L’Espresso boccia Pino Insegno: “conduzione ansiogena”
Una stroncatura molto forte quella che arriva per Pino Insegno dalle colonne de L'espresso . Gli ascolti di Reazione a catena sono disastrosi
Doveva essere l’estate della rivalsa, doveva essere la sua rivincita. Niente Eredità ma un porto sicuro, quel Reazione a Catena che lo aveva visto conduttore tanti anni fa. Per Pino Insegno un compito da svolgere non troppo difficile, anche perchè i bassi ascolti potevano persino essere giustificati: tra Europei di calcio, la folle estate caldissima italiana e le Olimpiadi, impossibile fare di più. Ma alla fine quello che resterà di questa edizione di Reazione a catena sono i numeri, e i numeri dicono che rispetto allo scorso anno, anche nelle puntate in onda senza “nemici da battere”, Pino Insegno ha fatto peggio di Marco Liorni. Quasi 400 mila spettatori di media in meno, un distacco tra i 3 e i 4 punti di share. Non benissimo.
L’Espresso stronca Pino Insegno
Dalle colonne de L’Espresso, arriva un’altra durissima critica al conduttore, che ha detto, in una recente intervista, di essere stufo degli attacchi, spesso gratuiti. Eppure basterebbe leggere le critiche di chi segue la tv, per comprendere che ci sono motivazioni sul tavolo, che ci sono osservazioni fatte e non solo critiche arrivate perchè non si ha null’altro da dire.
Scrive Beatrice Dondi dalle pagine de L’Espresso: ” Il suo “Reazione a catena” su Rai Uno è il porto finalmente sicuro in cui è stato depositato per metterlo al riparo dopo il flop del “Mercante in fiera”. Solo che il povero Pino, anziché godersi con serenità la sua messa in onda quotidiana, scende in campo armato pronto alla battaglia“. E ancora: “Non sono raccomandato e basta, sono capace, suggerisce a ogni vuoto da riempire a tutti i costi. E così facendo va avanti a mo’ di schiacciasassi accendendo riflettori sulla sua smania di protagonismo, senza pause“.
Tra l’altro, basterebbe anche leggere i commenti dei telespettatori incollati, si fa per dire, davanti alla tv per seguire Reazione a catena, trovare un complimento a Pino Insegno, potrebbe metterci alla prova peggio di una caccia al tesoro. Quello che manca, come in molti hanno fatto notare, è il filo che lo lega ai concorrenti ma soprattutto al pubblico a casa. Non c’è mai stato, non almeno in questi tre mesi di programmazione. Ricorda la Dondi su L’espresso: “Bacchetta i concorrenti perché a Pino Insegno interessano ben poco e l’empatia è sopravvalutata. Pone delle domande senza curarsi della risposta. E detesta il silenzio, la pausa, l’attesa, è tutto uno sgomitare per tenere ferma la telecamera che deve inquadrarlo“.
E pare che neppure al Tg1 siano poi così felici di perdere punti di traino rispetto al passato. Manca poco al ritorno delle puntate inedite dei programmi di Canale 5 e il gioco si farà più duro. Reazione a catena crollerà oppure il mese di settembre porterà nuova linfa vitale per il buon Pino Insegno? Lo scopriremo solo vivendo.