Massimo Cagnina: “la depressione è anche un avvertimento, non stai seguendo il tuo sogno”
Massimo Cagnina ha raccontato della depressione, di come si sentiva e cosa gli disse il padre. Da quel momento è iniziata la risalita e oggi può parlarne
Massimo Cagnina ospite oggi a La volta buona ci ha regalato un pezzetto della sua vita, ha parlato della depressione, del periodo buio che ha vissuto. L’attore che vediamo anche ne Il paradiso delle signore non ha però raccontato tutto solo per liberarsi di un peso, ci ha donato anche altro, ha dato una soluzione a quella depressione che ha vissuto fino in fondo. Massimo Cagnina si è emozionato, ha emozionato e ha dato anche speranza e un punto di partenza a chi magari vive ciò che lui ha già superato o che è semplicemente in un momento difficile. Dopo il messaggio dei suoi genitori, dopo le sue lacrime piene di commozione, Massimo ha confidato perché oggi fa l’attore, perché quel sogno di quando era bambino, quel sogno che aveva abbandonato, è poi diventato realtà, il suo lavoro, parte fondamentale della sua via. Lui ce l’ha fatta e tanti possono farcela e superare la depressione.
Massimo Cagnina la depressione ti avvisa che ti stai mentendo
Si commuove Massimo dopo avere ascoltato la madre e il padre ma confessa che non è sempre stato fluido il percorso che l’ha portato a decidere di fare l’attore, di fare il suo lavoro.
Quando sogni di fare questo lavoro hai un’età che è 10 anni, 12 anni, poi lo risogni a 18, poi lo sogni a 20 e è lì per lì magari pensi di avere un grande talento. Qualcuno lo nota, te lo dice, gli amici notano la tua capacità di fare le imitazioni, di raccontare le storie eccetera. Poi però fai delle scelte che sono dettate dalla opportunità dalla praticità no, per cui ho abbandonato questo sogno. Quando mi sono iscritto all’università mi sono iscritto a legge abbandonando questo sogno. Poi ho cambiato facoltà, mi sono iscritto a lettere con indirizzo storico, poi artistico. È successo che è venuta la depressione ed è stato un momento difficile perché la depressione ti di ce che ti stai mentendo. E quindi il tuo corpo ti molla e allora comincia a diventare tutto oscuro. Ti svegli la mattina, e hai come un muro davanti a te e pensi che non riuscirai ad attraversarlo. E piano piano ti cominci a curare, comincio a prendere coscienza e quando comincio a stare un po’ meglio faccio un percorso in cui capisco che la depressione è una malattia. Ma è anche un avvertimento. La depressione nel mio caso è arrivata a dire, guarda che stai mentendo, ti stai mentendo, non stai seguendo quella che è la tua vera natura, che è il tuo sogno più profondo. Ne sono uscito grazie a i miei genitori, al loro grande sostegno; mi sono stati vicini, hanno capito. E soprattutto mio padre, che è un uomo comunque istituzionale, lui un dirigente di banca. Mi ha detto: ‘Guarda che se sei infelice bisogna che torni a riprenderti il tuo sogno, vai a fare l’attore'”