Giovanna Sannino a Verissimo, l’adolescenza segnata dall’arresto del padre
Giovanna Sannino a Verissimo ricorda l’arresto del padre, tutto così assurdo, non può dimenticare. Tutto ciò ha segnato la sua famiglia, ha segnato lei
Giovanna Sannino per tutti è Carmela Valestro di Mare Fuori, la fortunata serie. Oggi per la prima volta è a Verissimo e tra i suoi ricordi ce n’è uno terribile, l’arresto di suo padre. E’ accaduto tempo fa ma ha segnato la sua adolescenza; corruzione, questa fu l’accusa, arrestato per non reiterare il reato ma Carmela Valestro racconta tutto di quanto è accaduto a suo padre. La voce che trema e gli occhi pieni di lacrime dicono tutto di come ha vissuto lei quei momenti. Nel 2020 ha pubblicato il suo libro “Non sempre gli incubi svaniscono al mattino” e il riferimento è all’ingiusto arresto del padre quando Carmela aveva solo 15 anni. Ricorda tutto di quel giorno e parlarne sempre è anche per chiarire tutto, non solo dentro se stessa. Oggi suo padre è sereno ma quanto è terribile per lei ripensare al momento in cui lo portarono via e a tutte le parole che si sono scritte, perché incontrarlo era troppo doloroso.
Giovanna Sannino a Verissimo, l’adolescenza segnata dall’arresto del padre
Il padre alla fine ha patteggiato ma solo per mettere fine a tutto. E’ stato un colpo duro:
Alle 6 del mattino bussano al citofono di casa mia e si portano via il mio papà. Io non ho avuto il coraggio di alzarmi, anche se stavo capendo che forse non andava tutto bene, stava succedendo qualcosa, anche perché quando arrivano i carabinieri a casa non è mai un buon segno. Non mi spiegavo il motivo. Sento soltanto a un certo punto mia madre che dice, “Salvatore, stai tranquillo, non farti venire un infarto. Stasera sarai di nuovo a casa”. Mio padre quella sera a casa non è tornato. E’ stato 10 giorni in custodia cautelare, un mese e mezzo agli arresti domiciliari. Io non l’ho voluto salutare perché nel mio cuore pensavo, se mi alzo e lui mi vede che sto guardando questa scena, forse un infarto gli può venire perché sarebbe, conoscendo mio padre, una grandissima mortificazione, anche se non c’è motivo perché sei mio padre. Però sarebbe una grandissima mortificazione nel suo ruolo di genitore. Quindi io l’ho guardato dalla finestra andare via e quando ho visto che stava per girarsi, come se mi avesse sentita affacciata al balcone, ho coperto tutto e sono rientrata lì. Qual era l’accusa? L’accusa era corruzione per un viaggio che noi avevamo fatto, ma che non è mai stato prenotato nell’agenzia che era stata diciamo nominata dall’accusa. Ma se questa situazione è tanto confusa mi sono apparsi subito chiare dalle carte delle cose chiarissime. Ovvero che mio padre faceva parte dell’amministrazione di questo paese della periferia napoletana e il comune non aveva speso soldi e nell’agenzia mio padre non era mai entrato e nel momento dell’arresto mio padre non era più sindaco da mesi oramai. Viene arrestato per paura di reiterare il reato. Ma che reato doveva reiterare?
Ha fatto di tutto Giovanna Sannino per non parlarne con suo padre ma è stato lui che ha voluto farlo, che le ha detto di non dubitare mai di lui e del suo amore per lei.