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Pierdante Piccioni la vera storia e i sensi di colpa del medico che ha ispirato Doc

Pierdante Piccioni con gli occhi lucidi e i sensi di colpa a La volta buona. E' il medico che ha ispirato Doc - Nelle tue mani, è il vero Doc interpretato da Luca Argentero

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Pierdante Piccioni a La volta buona guarda lo schermo e segue quella prima scena di Doc – Nelle tue mani quando Andrea Fanti scopre di aver perso 12 anni di memoria. Due incidenti diversi, due storie che diventano diverse dalla realtà al set ma a La volta buona il medico che ha ispirato Doc – Nelle tue mani racconta i suoi sensi di colpa, il dolore, la rabbia, anche quella dei figli, della moglie. Pierdante Piccioni ha avuto un incidente d’auto, lui era primario di pronto soccorso a Codogno e Lodi; ore di coma e al risveglio era convinto fosse il 2001, era invece il 2013. Arriva sua moglie, come abbiamo visto Agnese arrivare accanto ad Andrea Fanti. Nota che ha le rughe al collo, glielo dice. Arrivano i figli ma non erano più bambini. Arrivano questi due armadi con la barba e lui pensava ai suoi figli, chiede a quei due uomini grandi e grossi chi fossero. Ha ancora i sensi di colpa per quell’incontro, perché ha pensato che i suoi due figli fossero degli estranei. Ha pensato fossero due comparse messe lì per non dargli altri traumi. Erano adulti, non erano i suoi bambini e ha pensato che in realtà fossero morti nell’incidente d’auto in cui lui aveva perso la memoria.

Pierdante Piccioni la vera storia e i sensi di colpa del medico che ha ispirato Doc 

Rivoleva la sua vita, rivoleva la lira, rivoleva sua moglie senza rughe, i suoi bambini e non quei due adulti. Si sentiva in colpa per tutti i pensieri che aveva, ha anche trattato male i suoi due figli grandi, perché i suoi bambini li cercava ancora davanti scuola pur sapendo che i suoi figli adulti erano a casa. Non ci credeva, non riusciva a crederci. Ha perso 12 anni di ricordi il vero Doc, il primario a cui è ispirato Doc  – Nelle tue mani, il ruolo a cui Luca Argentero ha dato vita. 

Filippo, uno dei due figli, è in collegamento, Pierdante Piccioni si commuove, è sorpreso, non sa cosa dire. E’ suo figlio a spiegare il momento in cui si sono rivisti dopo l’incidente. Quegli occhi che non erano cambiati, nonostante i 12 anni persi ma “non sentirsi riconosciuti fa male all’inizio ma quella rabbia lascia il posto alla voglia di riscrivere quella vita che lui non ricorda più. Quella strada tu la conosci e la fai meglio”, poi chiede a suo padre di non avere sensi di colpa perché ha svolto due volte al 100% il ruolo di padre. Si commuove il vero Doc, perché sa che suo figlio sa dove colpire.

Ma Pierdante Piccioni ricorda ogni frase detta che poi ha avvertito come un peso, come quando ha detto che i suoi figli non avrebbero mai detto certe cose. Oggi ci resta ancora male ma il punto è che lui per le lesioni subite era più disinibito. In quel momento non lo capiva ma poi tutto gli ha fatto male.

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Non gli mancano i ricordi ma le emozioni, quelle che ha vissuto ma che non ha più, tutto ciò che c’è stato nella vita dei suoi figli. E’ come se lui non l’avesse vissuto ma è solo lui a non ricordare. Nella fiction Doc – Nelle tue mani sembra tutto più semplice e invece di dolore ce n’è tanto. 
Anche Piccioni è cambiato come medico, glielo dicono tutti, come Andrea Fanti. “Ma a sapere che venivi fuori così te la davamo prima ma molto prima una botta in testa”. Era un medico vecchio stampo, al risveglio gli dissero che era finito. 

“Piccioni sei finito” gli avevano detto, perché non poteva più fare il medico, non era più primario. Ma quella rabbia si è trasformata in una opportunità. Si è rimesso a studiare, ha cambiato ruolo ma ha fatto del dolore una opportunità, come Doc, come Andrea Fanti. 

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