Ilaria d’Amico sulla chiusura del suo programma in Rai: “Scioccata per come mi hanno trattata”
Ilaria d'Amico parla per la prima volta della scelta della Rai di chiudere il suo programma Che c'è di nuovo
In una lunga intervista concessa al Corriere della sera, Ilaria d’Amico parla per la prima volta di quello che è successo nel suo ultimo anno, parecchio complicato, e anche della chiusura del programma Che c’è di nuovo, sul quale la Rai sembrava aver puntato molto per il prime time di Rai 2. La d’Amico ha spiegato che non aveva intenzione di andare in tv, si era presa del tempo per dedicarsi alla sua famiglia ma poi, l’insistenza da parte di Mario Orfeo l’aveva portata ad accettare una proposta che le sembrava decisamente interessante.
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Ilaria d’Amico commenta la chiamata della Rai
Nella sua intervista al Corriere della sera, parlando dunque della chiusura del programma di Rai 2, la d’Amico ha commentato:
È stato scioccante. Ero intenzionata a vivermi un anno di stacco per dedicarmi alla mia famigliona e invece sono stata cercata e con una certa insistenza dalla Rai, in particolare da Mario Orfeo. Tutti dicono di non andare mai in Rai quando un governo è traballante ma mai avrei pensato di ritrovarmi ad essere Paperino, specie dopo tutte le rassicurazioni avute. Mi era stato detto che sarei andata in una sera affollata come il giovedì e per questo avrei avuto tutto il tempo per far crescere il programma. Un mese dopo, Orfeo litiga con l’ad e cambia ruolo, e poi cade il governo. Lì, in Rai, non è che Meloni alza il telefono e dice metti questo o quello, ma parte una sorta di stallo militare e succede a prescindere dagli schieramenti in carica. Improvvisamente, eravamo vissuti come intrusi, senza il minimo pudore o rispetto per me come professionista.
Per Ilaria d’Amico un trattamento sciatto
E poi ha aggiunto:
Dopo la prima puntata avevo ricevuto i complimenti dall’editore per le inchieste. Alla terza ci dicono “abbiamo ricevuto pressioni, dobbiamo chiudere”. Attenzione, se avessi fatto il 9% di share non lo avrebbero chiuso mai, lo so. Serviva tempo: settimana dopo settimana i numeri erano saliti, anche a costo di snaturare il programma per fare più ascolti. Cosa che ho fatto per non lasciare a casa a stagione iniziata il mio gruppo di lavoro. Le promesse andavano mantenute, specie perché erano stati loro a cercare me. Invece c’è stata solo sciatteria e bisogno di liberare spazi. Non ho mai pensato di impostare la mia carriera su un apprezzamento di matrice politica. Sono veramente scioccata per come sono stata trattata: mi sono sentita in trappola.