Il curioso caso di Natalia Grace arriva in Italia
Il curioso caso di Natalia Grace arriva in Italia con un documentario su Discovery Plus
Il curioso caso di Natalia Grace è il titolo del documentario, in 4 episodi, che Discovery Plus ha lanciato in questi giorni in piattaforma. E’ la storia di una bambina adottata, che si ritrova a essere protagonista di un incubo. Carnefice o vittima? Questa sarà la domanda alla quale alla fine i giudici saranno chiamati a rispondere perchè il caso di Natalia Grace, diventerà un caso dibattuto nelle aule di tribunale e non sarà facile venirne a capo.
Tutto inizia per caso quando una famiglia, decide di adottare, senza conoscere la sua storia, Natalia Grace. Secondo i documenti, una bambina ucraina di sei anni, con una disabilità importante causata da una forma di nanismo molto comune della quale era affetta. La famiglia Barnett non ci pensa due volte e così la piccola Natalia viene adottata. Ma qui inizia una storia molto brutta e ricca di colpi di scena, che viene appunto raccontata nel documentario disponibile su Discovery, il Curioso caso di Natalia Grace con le importanti testimonianze del padre adottivo di Natalia e di quella di suo fratello adottivo maggiore.
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Il curioso caso di Natalia Grace è su Discovery Plus
Natalia Grace è nata in Ucraina nel 2003 e, secondo quanto riferito, è stata adottata da una famiglia americana nel 2010. Tuttavia, sin dall’inizio, la storia di Natalia è stata avvolta da un alone di mistero. La sua famiglia adottiva ha sostenuto che Natalia avesse affermato di avere sei anni al momento dell’adozione. Tuttavia, negli anni successivi sono emerse delle preoccupazioni riguardo alla sua età reale. Alcuni esperti medici hanno suggerito che Natalia potesse soffrire di una forma di nanismo, che avrebbe potuto influenzare l’accuratezza delle valutazioni sulla sua età.
Ciò ha gettato le basi per una serie di controversie legali che si sono sviluppate negli anni. Quando Natalia arriva in famiglia, i suoi genitori adottivi sanno davvero molto poco di lei. Ma già la sera stessa in cui per la prima volta la signora Barnett fa il bagno alla bambina, si rende conto che ha dei peli pubici, molto strano per una bambina della sua età. Non solo, nelle settimane successive, la donna racconta di aver visto Natalia nascondere dei calzini usati. E’ lo stesso Michael Barnett nel documentario a spiegare che Natalia, usava quei calzini come se fossero degli assorbenti. Quindi la bambina, aveva le mestruazioni e sapeva anche bene cosa fossero, dicono i genitori adottivi, scioccati da quella scoperta.
I problemi con Natalia sono tanti. Come racconta il padre adottivo della bambina, tutti in famiglia iniziano ad avere paura. La piccola sembra essere in realtà una sorta di demone, pronto persino a uccidere ( pare avesse dei coltelli nascosti sotto al letto e che in una occasione avesse anche tentato di avvelenare la madre adottiva).
Nel 2012, la famiglia adottiva di Natalia ha chiesto la modifica della sua età legale, sostenendo che fosse in realtà una giovane adulta. Nel 2019, un giudice dell’Indiana ha emesso una sentenza affermando che Natalia fosse effettivamente più grande della sua età, arrivando a dire che la ragazzina, poteva persino avere anche 22 anni. Questo in qualche modo sembrò autorizzare i suoi genitori adottivi a sbarazzarsi della ragazzina. Le affittarono un appartamento e la mandarono a vivere da sola.
Dopo il divorzio la versione di Michael Barnett cambia tutto
La storia di Natalia dunque, conquista i media e anche le prime pagine dei giornali, con l’opinione pubblica divisa: da un lato c’è chi crede che la bambina, sia la vittima di questa situazione, seppur più grande, non avrebbe mai meritato quel trattamento. Dall’altro invece c’è chi pensa che la colpa sia di chi ha permesso questa adozione. Poi ci sono le nuove testimonianze, quelle arrivate dopo il divorzio dei Barnett , con Micheal pronto a puntare il dito contro la sua ex moglie, Kristine. L’uomo continua a ribadire la convinzione che Natalia fosse più grande e non una bambina di sei anni ma lancia accuse contro Kristine, arriva persino a mimare, nella sua ultima testimonianza raccolta molto di recente, una scena di pestaggio. Sua moglie avrebbe riempito di calci e pugni Natalia. Avrebbe manipolato tutti psicologicamente, tanto Michael parla persino di abusi. Racconta di aver conservato un cellulare, che ha dei video che possono dimostrare, se recuperati, quello che lui dice.
Non c’è solo Michael Barnett a puntare il dito contro sua moglie. Il figlio maggiore di Kristine e Michael, profondamente turbato sia emotivamente che psicologicamente da questa vicenda, ha scelto di parlare ma non ha raccontato tutto davanti alle telecamere. La cosa più importante emerge quando dimentica di avere il microfono spento e confida al padre i suoi timori. Gli rivela anche che avrebbe potuto raccontare di quella volta in cui sua madre ha buttato dalle scale Natalia, ma non lo ha fatto. Le sue parole però, sono finite lo stesso nel documentario, perchè utili forse, a comprendere che genere di abusi, Natalia stava subendo.
La versione di Natalia Grace
E Natalia, che cosa ci dice la ragazza di questa vicenda? Nel 2019, Natalia ha raccontato di avere 16 anni, e che dunque, quando era stata adottata nel 2014, ne aveva solo pochi di più rispetto ai 6 che risultavano sul certificato. Lei sapeva ben poco del suo passato, aveva persino dimenticato la lingua ucraina ma è realmente nata lì. Come si evince anche nel documentario, la madre di Natalia nel 2020, raggiunta da un investigatore privato al telefono, dice “sono 17 anni che mi fate domande su questa storia”. Il che appunto, farebbe pensare, che Natalia è nata affettivamente nei primi anni del 2000.
Natalia dal 2019 in poi, ha raccontato la storia dal suo punto di vista. Ad esempio, spiega di quando è stata accusata di aver picchiato o cercato di far del male a suo fratello. Spiega che stavano giocando insieme e lei è caduta sul suo braccio e sua madre la accusò di voler rompere il braccio del fratellino, cosa non vera a suo dire. Allo stesso tempo Natalia rimanda al mittente tutte le accuse: non ha mai tentato nè di avvelenare i suoi genitori adottivi, nè di ucciderli.
I Barnett successivamente furono accusati di abbandono di minore, appurato il fatto che Natalia Grace aveva solo 16 anni quando fu mandata a vivere da sola, come lo stesso Michael si lascia sfuggire mentre parla al telefono con un detective che segue il caso, non pensando forse di essere intercettato. Dopo aver vissuto un anno da sola, Natalia viene portata in un altro posto, in un quartiere malfamato di Lafayette, in Indiana. Una casa al primo piano, non adatta a un disabile e una persona della sua altezza, età a prescindere. Lì conosce Antwon e Cynthia Mans che diventano la sua nuova famiglia.
In questa travagliata vicenda, Natalia è stata anche ricoverata in una clinica per malati mentali e il personale che lavorava presso la struttura, seppur non mostrando il volto, ha voluto fare delle dichiarazioni molto forti. Hanno tutti parlato molto male di Natalia, nessuno ha mai pensato fosse una bambina. Aveva atteggiamenti sessualmente espliciti con i pazienti maschi, e un modo di fare ben lontano da quello di una bambina di 6 anni. Hanno tutti creduto che fosse almeno adolescente.
Quello che invece Natalia sostiene, è che fosse costretta a dire determinate cose da sua madre adottiva. Lo stesso Michael Barnett, dopo aver divorziato da Kristine, racconterà che sua moglie puniva giornalmente Natalia. Questo perchè voleva sapere da lei la verità sulla sua età, su chi fosse davvero. Ma Natalia non poteva dire molto, visto che non sapeva nulla, almeno così ha rivelato nel corso delle interviste rilasciate in questi anni.