Arianna Bergamaschi: “Pensavo di essere una madre perfetta”
Ha sempre pensato che sarebbe stata una madre perfetta ma Arianna Bergamaschi confessa che non è stato facile
Quando Arianna Bergamaschi si immaginava madre ha sempre pensato che sarebbe stata una mamma perfetta, poi è nato suo figlio e non è stato per niente semplice. E’ a Verissimo che Arianna racconta dell’amore per suo marito, per il loro bambino, della gravidanza che ha vissuto come una principessa. Era tutto perfetto, poi suo figlio è nato con un parto cesareo d’urgenza, dalla nascita, da quando l’ha avuto tra le braccia Arianna Bergamaschi si è sentita inadeguata. Oggi Alex ha 7 anni e l’artista racconta subito che dai 5 anni in poi il loro rapporto madre e figlio è cresciuto tantissimo perché solo in quel momento era davvero pronta. Ha sempre avuto un carattere molto paziente e Arianna pensava che se era sempre così attenta agli altri con suo figlio sarebbe stata una mamma pazzesca. I primi mesi non è stato così.
Arianna Bergamaschi a Verissimo
“Credevo sarei stata una madre pazzesca e invece io mi sono chiesta ‘ma di me cosa sarà?’ e non stai bene. Sai, noi non siamo nati con le regole per diventare genitori perfetti e non ti senti all’altezza, non sai come gestirla questa creatura”. Arianna è andata in crisi, non sono stati semplici i primi mesi con suo figlio.
“Sono andata molto in crisi per i primi mesi e in più la società ,soprattutto in America, non ti aiuta perché la prima cosa che fanno dopo 5 ore dall’aver partorito arriva un’esperta di allattamento e ti dice che devi allattare a tutti i costi anche se non hai latte; poi devi fare il corso per imparare ad allattare un bambino. E io ho iniziato ad allattare ma non avevo latte. La società ,soprattutto le donne a volte al posto di essere collaborative con te ti fanno sentire in colpa dicendoti che non hai allattato, che non sei abbastanza presente. Tutto questo ti fa venire un senso di colpa e un senso di inadeguatezza…”.
E’ passato qualche anno ma Arianna non dimentica quel periodo difficile, quello che aveva pensato dovesse essere il più bello.