Mogol ricorda Lucio Battisti in ospedale: la sua lettera, la malattia
Mogol a Oggi è un altro giorno ricorda Lucio Battisti in ospedale, la lettera, la malattia, il rimpianto
La separazione tra Mogol e Lucio Battisti fa ancora male all’autore che con il grande artista ha firmato tantissimi brani di successo. Ne ha parlato a Oggi è un altro giorno tirando fuori l’emozione di una lettera che gli scrisse quando seppe che Lucio Battisti era in ospedale. Mogol lo seppe da una infermiera che aveva incontrato ad un pranzo, lei era nell’ospedale dove era ricoverato Lucio. Era da tempo che non si vedevano, quei lunghi 6 anni senza alcuna collaborazione, una scelta che deva avere fatto male ad entrambi. Mogol racconta il contenuto di quella lettera: “Caro Lucio ho saputo che sei ricoverato in ospedale, spero che i giornali esagerino sulla tua… e ti auguro di guarire presto. Comunque se hai bisogno di me questo è il mio numero di cellulare” ma Mogol non ebbe risposta. “Non ho saputo più niente” ma venne a sapere che quando Battisti lesse la sua lettera si mise a piangere. “Si è commosso perché aveva saputo che aveva la cirrosi epatica grave”. Non sa perché non l’ha chiamato ma spiega perché lui non andò in ospedale.
Mogol a Oggi è un altro giorno
“Io non sono andato a trovarlo perché temevo che magari la moglie non mi facesse passare ma noi però quando ci siamo separati non abbiamo interrotto la nostra amicizia. Ci siamo visti anche per cenare insieme. Semplicemente ci siamo separati per una ragione non di soldi ma di principio… perché credo che lui mi aveva detto alla sera che era d’accordo poi ci ha ripensato non lo so… Comunque niente mi è dispiaciuto perché in sei anni chissà quante canzoni avremmo ancora scritto insieme”. L’emozione è ancora forte. Lucio Battisti è morto il 1998.
“Mi è dispiaciuto perché Lucio era un grande artista ma che meritava tutto quanto perché era serio, era un ragazzo estremamente positivo. Mi manca molto”.
Spera abbia con sé la chitarra: “Ma io sono convinto che ci ritroviamo tutti. Noi entriamo in un’altra dimensione, adesso non posso raccontare tutto il perché sono arrivato a questa conclusione… Però entriamo solamente in un’altra dimensione e quindi ci rincontriamo tutti”.