Anna Pettinelli ha litigato col padre e dopo due ore non c’era più
Due ore prima della morte del padre Anna Pettinelli aveva litigato con lui
Anna Pettinelli per 15 anni ha accudito suo padre a casa sua, lo racconta Verissimo a racconta anche della litigata con lui due ore prima che morisse. Silvia Toffanin chiede alla Pettinelli che rimorso ha per quella lite con suo padre. “Come sono stati questi 15 anni in cui vedevi tuo padre così fragile, così debole?” chiede la conduttrice. “Sono stati anni in cui io non l’ho mai ritenuta una persona anziana mai, sai quando dici vabbè è anziano lascialo stare e se fa i capricci dagliele vinte… Io non gliene ho mai data vinta una perché ho sempre pensato che fosse giusto trattarlo come un adulto non come un uomo nella sua terza età e quindi abbiamo litigato tantissimo per la politica, per lo sport, per la cottura della pasta, se faceva freddo, se lui non mangiava abbastanza, se non prendeva le medicine” racconta Anna Pettinelli. “Ero diventata un generale di ferro e mi però l’ho sempre trattato alla pari”. Magari non è sempre stato semplice averlo a casa ma a Verissimo la conduttrice radiofonica racconta altro.
Anna Pettinelli il rapporto con il padre per 15 anni a casa sua
“Non rimpiango un giorno in cui mi sono sentita vincolata per certe cose, perché magari non stava bene, aveva bisogno di essere accudito ma in maniera sempre molto leggera, mio padre era un uomo molto intelligente. Io l’ho amato. Papà aveva 94 anni quando se ne è andato e purtroppo è stato male, è stato ricoverato nel periodo del covid ed è stato un problema perché non potevi andarlo a trovare, non ti facevano entrare in ospedale quindi, grandi telefonate e l’ultima l’ho avuta litigando con lui due ore prima che spirasse”.
Anna Pettinelli racconta l’ultima telefonata con il papà: “Mi chiamò dicendo ‘non mi portano la colazione fa qualcosa’ e io dico ‘papà non è che posso intervenire’ e lui risponde ‘no perché io sennò qui mi metto ad urlare, mi alzo e me ne vado’ e io gli ho detto ‘tu rimani lì eccetera’. Poi dopo due ore non c’era più, mi hanno chiamato che era spirato e quindi l’ultima telefonata con mio padre l’abbiamo fatta litigando”
Come si è sentita dopo? “Bene perché lo trattavo come dovevo trattarlo, non con la compassione, non con la pietà ma con il fatto di avere con lui un rapporto vero, sincero”.
Il papà era tanto orgoglioso di lei: “Andavamo a fare una passeggiata insieme e vedeva che qualcuno mi guardava, dava le gomitate… era orgoglioso”.