Programmi TV

L’ironia contro Diaco spopola in tv e su Rai 2 ma il conduttore non demorde: “voglio una tv pulita”

Diaco torna sul caso parolacce a BellaMa' e rivendica la sua scenata: vuole un programma dal sapore antico, una tv pulita

pierluigi diaco bellama

Mentre l’ironia contro Diaco e il suo BellaMa’ scorre sul palinsesto di Rai 2: da Alessandro Cattelan a Fiorello su Viva Rai 2, il conduttore non sembra curarsene. O meglio lo fa, non a caso durante la puntata del martedì durante l’intervista a Luisa Corna ha regalato un siparietto altrettanto imbarazzante. Diaco è convinto di aver fatto bene a sgridare in diretta la signora Raffaella e rivendica la sua decisione. Nella puntata di BellaMa’ in onda il 2 febbraio, è stata proprio la signora a iniziare la puntata spiegando che lei non è stata turbata dalle parole di Diaco e che ha sbagliato, scusandosi ancora una volta. Poi la parola è passata a Pierluigi Diaco che in qualche modo ha anche voluto spiegare il perchè del suo atteggiamento, diverso nei confronti di ospiti e protagonisti fissi di BellaMa’. Ha fatto capire che se un ospite dice una parolaccia o va oltre il confine, è una sua responsabilità, non del programma, visto che ogni persona che entra nello studio fa spettacolo e risponde di quello che dice. Discorso diverso è per il cast fisso che ha voluto e scelto, per fare una televisione pulita.

Le parole di Pierluigi Diaco che torna a parlare della parolacce in tv

Prendendo quindi la parola, nella puntata di BellaMa’ in onda il 2 febbraio, Diaco ha spiegato il suo punto di vista, poco gli interessa a quanto pare, se nessuno sembra schierarsi dalla sua parte: “Io direi che è tutto molto semplice. Perché è molto bella l’idea di fare una televisione in cui è tutto pulito. Io penso questo, che le parolacce siano lente e che il vocabolario della lingua italiana e la civiltà siano rock. Ho usato una metafora di Adriano Celentano. Quindi se un ospite come la Zanicchi o la Parietti, si lascia andare, chi sono io per fermare un numero televisivo? Però quello è un discorso diverso.

Pierluigi Diaco ha continuato: “Invece siccome noi siamo una famiglia, e piano, piano, piano, un passo alla volta stiamo cercando di costruire un programma dal sapore antico. Quindi è bene che anche il vocabolario sia antico. Quindi cara Raffaella la prossima volta diciamo ‘che scatole, che scatole, che scatole’. Questo è il mio pensiero”.

Diaco ha sicuramente ragione quando sottolinea che in molti programmi c’è un uso smodato di parolacce. E su questo nessuno può dire il contrario, è abbastanza chiaro. Ma qui si sta parlando di altro. Si parla di un conduttore che fa una piazzata a una donna più grande di lui, che ha detto “che palle”. Una espressione che non offende e non fa male a nessuno. Ma tant’è…Se anche la signora Raffaella ha pensato di aver sbagliato e di doversi nuovamente scusare, possiamo dire che il caso è chiuso.

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