Gina Lollobrigida non voleva il figlio in clinica, le dichiarazioni del medico
Il dottor Ruggeri, medico di Gina Lollobrigida, racconta ciò che ha testimoniato in tribunale
Gina Lollobrigida non voleva fare entrare suo figlio nella stanza della clinica o dell’ospedale, è quanto racconta il medico dell’attrice, il cardiologo Francesco Ruggeri. E’ stato il suo medico per 10 anni e a La vita in diretta racconta cosa ha dichiarato in tribunale. Evidentemente non è niente che altri non sappiano ma il medico aggiunge anche che racconta ciò che ha visto ma non i motivi per cui Gina Lollobrigida non voleva vedere suo figlio quando era ricoverata. E’ nel 2017 che Gina Lollobrigida ha deciso come dividere la sua eredità, ma sembra che al figlio Milko non volesse davvero lasciare niente. “Entriamo in un campo minato, il rapporto tra madre e figlio che è un tema delicatissimo” commenta il dottor Ruggeri che ancora una volta racconta ciò che poteva vedere ogni volta che incontrava Gina Lollobrigida, in clinica o nella sua villa.
Gina Lollobrigida autonoma e indipendente
“Era autonoma e del tutto indipendente nello scegliere chi frequentare” anche lui ribadisce ciò che dicono tutti quelli che la frequentavano, escludendo la capacità di intendere e di volere.
“Io il figlio l’ho visto ogni volta che la madre è stata ricoverata ma non in un’altra occasione” aggiunge il medico a La vita in diretta. Sempre presente quando veniva a conoscenza che la Lollobrigida era ricoverata ma mai presente in altre occasioni. “Dico quello che ho visto e non il motivo. Avevo grandi difficoltà a fare entrare il figlio di Gina Lollobrigida nella stanza della clinica o dell’ospedale perché lei non voleva che entrasse. E io da figlio di madre anziana credevo fosse doveroso che avesse la possibilità di vedere la madre ma la signora Gina Lollobrigida non voleva inizialmente che entrasse nella stanza”.
Alberto Matano riporta anche i commenti di chi dice che in tv ci vanno solo le persone amiche di Andrea Piazzolla, come Ruggeri che risponde: “Io sono stato teste a difesa di Piazzolla ma i testimoni sono tutti uguali, devono giurare e io ho portato la mia testimonianza perché mi ha sempre chiamato Piazzolla; era lui che dava sempre assistenza alla signora Gina Lollobrigida, questo poi è diverso dal mantenere una determinata tesi. Quando si va a testimoniare si testimonia il vero e la formula è uguale per tutti”.