Nicolò Zenga, il suo punto di riferimento è stato ed è il secondo marito di sua madre
Nicolò Zenga a Storie Italiane confessa quanto ha sofferto per l'assenza del padre, Walter Zenga
Nicolò Zenga, figlio di Walter Zenga, fratello di Andrea Zenga, ospite a Storie Italiane racconta il suo percorso. Oggi è felice, sposato con Marina, ha ritrovato suo padre, i tasselli messi al loro posto anche se tante cose restano in sospeso, impossibile rispondere a tutte le domande. E’ stato anche grazie al GF Vip se Walter Zenga si è riavvicinato ai suoi figli più grandi, nati dal matrimonio con Roberta Termali. E’ anche per questo che la storia di Nicolò Zenga colpisce il pubblico. “Da bambino non capisci perché la sera papà non c’è, i miei si sono separai quando io ero piccolino e fisicamente ci siamo allontanati” Roberta Termali e i figli sono andati a vivere nelle Marche. “Oggi ho rivalutato tutto, io sono molto chiuso e riflessivo e non mi sono mai messo a disposizione di mio padre”. Tante volte gli è mancato un abbraccio di suo padre ma nella sfortuna Zenga sa che è stato fortunato ad avere tante persone care, la mamma, il nonno, il secondo marito della mamma.
Nicolò Zenga parla del marito della mamma
“E’ stato ed è un punto di riferimento, lo è sempre, lavoriamo insieme. Mi sono legato a lui già da bambino, a lui come figura di ispirazione, un modello da seguire e ho cercato il più possibile di rimanere nelle sue orme… E lui ha sempre fatto un grande gesto, si è sempre messo a disposizione e da sempre ha voluto essere un amico speciale e non un secondo padre, non sarebbe stato giusto perché papà c’è e a posteriori è accaduto” con Waltez Zenga si sono ritrovati ma il marito di Roberta Termali resta il suo punto fermo.
“Abbiamo una famiglia un po’ complicata e a Natale non è facile. Spesso passiamo anche il Natale con la famiglia di mia moglie e bisogna organizzarsi.” Nicolò Zenga ha gli occhi che sorridono, oggi ha fatto un pace con tante situazioni del passato. Ha sofferto tanto quando i suoi si sono separati, Nicolò Zenga aveva solo 6 anni. La sua infanzia però è stata serena nonostante tutto, nonostante il padre fosse uno dei giocatori più conosciuti ma per lui non c’era. Ammette perché suo padre non era un idolo per lui perché non seguiva molto il calcio. Ha sofferto perché gli altri bambini lo mettevano da parte, perché era il figlio di… “I bambini non capiscono, non hanno la sensibilità o la comprensione di capire queste dinamiche. Non so perché mi mettevano da parte, forse è una cosa naturale per i bambini che non sono abituati a questo mondo ma anche qui non sono successe cose clamorose ma dentro di me faceva male”.