Dubbi su Memo Remigi? Francesca Barra chiarisce la differenza tra molestia e goliardia
Francesca Barra esprime il suo parere sul comportamento di Memo Remigi nei confronti di Jessica Morlacchi
Memo Remigi sospseso e poi liceziato dalla Rai non metterà più piede a Oggi è un altro giorno, colpevole di avere palepeggiato Jessica Morlacchi. Il caso coinvolge tutti, perché Memo Remigi è anziano e conosciuto da tutti, perché Oggi è un altro giorno è seguito da tantissimi telespettatori, perché Serena Bortone ha preso una posizione che ha attirato l’attenzione di tutti, perché Jessica Morlacchi è un’artista molto apprezzata e potremo continuare ancora fino ad arrivare all’accusa o alle giustificazioni di quanto accaduto. Ci pensa Francesca Barra a chiarire il concetto, a spiegare la differenza tra molestia e goliardia. E’ stato Memo Remigi a commentare il su gesto come “ludico” ma è anche il momento di dire basta a gesti che da sempre le donne subiscono imbarazzate. Scegliamo le parole di Francesca Barra, da sempre molto attenta ai messaggi che invia: “’Goliardia’. Quante volte abbiamo dovuto assistere all’archiviazione di un caso di molestia con questa giustificazione? Si normalizza un comportamento che- nella maggior parte dei casi- ci viene chiesto di accogliere passivamente. Per non parlare delle volte in cui è la vittima a essere messa sotto accusa: “forse hai dato un segnale di complicità?” è solo la prima parte del post, è solo l’introduzione. Nella lunga riflessione la giornalista e scrittrice esprime in modo chiaro il disagio, il “non è divertente per entrambi”, la percezione che quella di Memo Remigi per molti non sia stata una molestia perché lui è un 84enne che conosciamo tutti, presenza rassicurante in televisione.
Francesca Barra: “Serena Bortone è stata determinata”
“Siamo portati ad attribuire un alibi quando conosciamo il colpevole: Remigi è un cantante 84enne, popolare, che ispira simpatia e tenerezza, ma nel momento in cui palpa Jessica Morlacchi in diretta tv, viene giustamente allontanato da Serena Bortone che non prova nemmeno a banalizzare l’accaduto”.
Serena Bortone ha reagito come meglio non avrebbe potuto: “È stata determinata e ha lanciato un messaggio chiaro e definitivo, senza pensare al suo rapporto personale, alle simpatie che nutre (o nutriva) nei suoi confronti – Francesca prosegue – Del resto non esiste una classifica per la percezione di una molestia. Non esiste nel senso che ogni volta che non c’è una reciprocità , che un’azione crea disagio, che non è gradito, non è divertente per entrambi, che non viene accolto da entrambi come gioco e divertente, è una molestia”.
La conclusione deve essere chiara a tutti: “E se non stampiamo questo dato adottando un principio insindacabile come legge, continueremo a pensare che la giustizia sia “discrezionale”. Anche quando ci sembra impossibile condannare una persona che pensiamo di conoscere perché è una presenza quotidiana rassicurante. Ma se ci palpa senza consenso non siamo affatto al sicuro. “È fatto così”, “Ma era solo uno scherzo!”, sono cartelli che le nostre figlie non devono più incontrare durante la loro vita. Perché io sogno una generazione libera che possa fidarsi e affidarsi alla società in cui vive”.