L’infanzia di Elodie che racconta della tossicodipendenza della madre, del divorzio dei genitori
A La Confessione Elodie parla della tossicodipendenza della madre, di sua sorella, del divorzio dei genitori, la difficoltà economica
Elodie non ha avuto un’infanzia semplice ha sempre parlato del suo passato ma a La Confessione ha ricordato cosa ha vissuto. Le sue risposte alle domande di Peter Gomez le vedremo in onda stasera alle 22:45 su Nove ma le anticipazioni de Il Fatto Quotidiano raccontano quel tempo che una bambina non dovrebbe mai vivere come invece l’ha vissuto Elodie. Ne è uscita forte ma ammette che solo adesso la sua infanzia inizia ad essere un ricordo più lontano. Le resta dentro, racconta della tossicodipendenza della madre, della separazione dei genitori e di lei che andava a prendere la sorella a scuola e cucinava. Non è tutto perché c’era anche un altro problema, la condizione economica.
Elodie a La Confessione
Ha tentato di aiutare la sua mamma, si è occupata della sorella, ha protetto da piccola chi amava e continua a farlo ma ha dovuto affrontare tutto. “La mia infanzia oggi comincia a essere un ricordo più lontano, anche perché sono cambiate tante cose nella mia vita. È stata un’infanzia reale, cruda, ma allo stesso tempo viva. Ho avuto la possibilità di farmi domande sin dall’infanzia e capire cosa avrei voluto fare nella vita e come approcciarmi alle difficoltà” ma non avrà ragionato così da bambina.
“Ci sono stati in casa problemi come la tossicodipendenza di mia madre. Credo ci fosse molta infelicità in lei. Ho vissuto quella circostanza, capendo che c’era un problema, non giudicando la condizione di un essere umano – mia madre – e che forse era il caso di capire e aiutarla”.
Oggi Elodie non è una donna che si scoraggia, forse non l’ha mai fatto nemmeno prima ma ha dovuto trovare un modo pratico per affrontare tutto. “I miei si sono separati e io andavo a prendere a scuola mia sorella e cucinavo per lei. Non avere soldi ti toglie la possibilità di risolvere altre cose. Avevamo delle difficoltà, ma il mio problema era sociale non personale”.