Suor Paola a Oggi è un altro giorno: “Mia mamma non voleva che mi facessi suora, andò dalla polizia”
Nello studio di Oggi è un altro giorno Suor Paola racconta di quando sua madre scoprì che voleva prendere i voti...
Puntata di Pasquetta per Oggi è un altro giorno con ospite Suor Paola! E’ sempre un piacere rivedere una delle suore più famose della tv ( suora vera e non del convento di suor Angela!). I giovanissimi certamente non lo sanno ma Suor Paola è stata assoluta protagonista delle più belle edizioni di Quelle che il calcio condotte da Fabio Fazio. Oggi nello studio di Serena Bortone, oltre a parlare del suo impegno per le persone che affrontano la guerra in Ucraina e per chi arriva in Italia in cerca di un posto sicuro, Suor Paola ha anche fatto un salto indietro nel tempo, ricordando gli anni in cui decise di farsi suora e raccontando che sua mamma, non era poi così contenta, anzi…Un aneddoto molto particolare che la suora ha condiviso con il programma di Rai 1.
Suor Paola rivela: “Mia mamma non voleva che mi facessi suora”
Parlando con Serena Bortone, suor Paola ha raccontato: “Mia mamma mi mandò a studiare a Roma. A un certe punto mi prese questo desiderio perché studiavo dalle suore. Un giorno le vidi correre sopra e sotto le scale, agitatissime perché arrivava la generale. “
E ancora: “Era una donna piccola, curva, che aveva lasciato il suo Paese, la Slovenia, perché i comunisti avevano chiuso tutte le case delle suore. Quando vidi questo e vidi la sua umiltà, mi decisi a farmi suora.” E fin qui nulla di strano, se non fosse che la sua mamma non sembrava essere molto d’accordo: “ Mia madre corse dalla polizia, tirò i sassi sulle finestre: arrivarono i poliziotti a prendermi, perché avevo 20 anni ed ero minorenne a quell’epoca”.
Suor Paola non si è arresa. E racconta, ripensando al moment in cui prese i voti: “Mi vestii come una sposa, c’erano i parenti di tutti i ragazzi che si facevano suore, io non avevo nessuno con me. Ero tristissima. Entrai in chiesa e dopo che c’è stata tutta la cerimonia mi arrivò la chiamata dal tribunale dei Minori. Convocarono me e la madre superiora”.