Anna Safroncik torna a Verissimo con suo padre, l’emozione è fortissima
Anna Safroncik è così felice di avere suo padre accanto a Verissimo ma in Ucraina c'è la disperazione
Anna Safroncik è tornata a Verissimo ma questa volta con suo padre. E’ felice come poche volte nella sua vita, ha avuto così tanta paura di non rivedere suo padre che adesso abbracciarlo e vederlo seduto accanto a lei è un’emozione ancora sempre fortissima. Prima che scoppiasse la guerra riuscivano a stare pochi giorni insieme durante i viaggi di Anna in Ucraina, non è certo un regalo della vita quello che stanno vivendo adesso ma è la fortuna di avere superato un momento terribile. Papà Eugenio racconta i primi giorni di guerra: “Non potevamo credere che la Russia ci avesse attaccato” ricorda che sono andati in stazione e hanno atteso a lungo, poi per superare la frontiera la speranza di riuscire a viaggiare fino al punto indicato da Anna Safroncik. Non è stato semplice, quello che vedevano nel loro amato Paese era sconvolgente.
Anna Safroncik a Verissimo con il papà
Silvia Toffanin si commuove ascoltando il racconto del padre dell’attrice, raccontando i due giorni e mezzo di viaggio ma anche la disperazione delle altre persone. Lu non voleva andare via dall’Ucraina perché tutta la sua vita l’ha passata lì, ha lavorato in teatro e adesso che insegnava e aveva un lavoro che definisce eccezionale ha dovuto abbandonare tutto.
“Si sentivano gli spari, le armi, ero al centro della città e vicino a noi il Ministero della difesa e per noi c’era davvero il pericolo di finire bersaglio delle bombe”. C’era anche la paura del freddo -15 gradi e se resti per più di 30 minuti in strada all’aperto congeli.
Adesso non sa nulla della sua casa, ha dovuto chiudere e lasciare tutto ma magari è stata colpita da un missile, non può saperlo e pensa che forse già non esiste più nulla perché è una zona che la Russia se non ha distrutto forse lo farà. “E’ la casa in cui sono nata ma non sappiamo niente, anche se lì ci sono amici e parte della famiglia ma le persone non escono di casa, gli uomini cercano di non uscire, le donne vanno a fare la spesa ma il cibo è razionato”. Le case vengono saccheggiate di tutto dai soldati russi, caricano qualunque cosa nei camion e spediscono tutto in Russia, non troveranno magari nulla ma hanno salvato le loro vite, altri non hanno avuto la stessa fortuna.