Guendalina Tavassi in lacrime sui social prova ad andare avanti: “Poteva finire molto peggio”
Questa mattina Guendalina Tavassi è tornata sui social dopo l'aggressione subita da lei e dal suo attuale fidanzato
Si è presa qualche giorno Guendalina Tavassi, per metabolizzare quando successo. E oggi è tornata sui social, per raccontare la sua versione dei fatti, dopo la notizia relativa all’aggressione subita dal suo attuale compagno. Sarebbero stati il suo ex marito, e un parente di lui, ad aggredire Federico Perna, attuale fidanzato della Tavassi. Il fatti sarebbero accaduti davanti alla scuola dei bambini della coppia, di fronte a diversi testimoni. “Non so da dove cominciare, sono tragedie che ti segnano per sempre la vita, poteva finire molto peggio” queste le prime parole di Guendalina Tavassi, al suo ritorno su Instagram, per raccontare quello che è accaduto.
Con la voce tremante, la Tavassi racconta dell’ennesima aggressione subita, una cosa che mai avrebbe voluto succedesse. “Accade a me come a milioni di persone ogni giorno, purtroppo” ha detto l’ex concorrente del Grande Fratello.
Qui il racconto dell’aggressione subita
Guendalina Tavassi torna sui social: devo andare avanti
La Tavassi ha spiegato che è tornata a usare i social, anche perchè per lei sono il mezzo con cui lavora, per cui deve andare avanti. “Non posso vivere nel terrore e nell’angoscia, questa non è vita. Mi faccio forza per i bambini, che sono delle anime pure che non c’entrano niente in questa storia ” ha detto Guendalina, sicuramente molto provata per quello che le è successo. La Tavassi ha chiesto comprensione a chi la segue: ha chiesto di non essere giudicata, se sorride e cerca di voltare pagina è proprio per proteggere i suoi bambini, per fare finta che vada tutto bene. In lacrime Guendalina ha anche aggiunto: “Io ho il diritto di trovare la mia serenità”.
La Tavassi ha preferito questa volta non dire nulla in merito ai fatti accaduti, del resto i social non sono la sede migliore per affrontare questo genere di situazioni. Ci sono le forze dell’ordine e i tribunali ed è lì che si andrà avanti per cercare le colpe di chi ha sbagliato, e punirlo.