Giorgia Meloni: “Grazie ai nemici ho preso 10 chili in tre mesi”
E' Giorgia Meloni l'ospite dell'intervista di oggi di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno
A Oggi è un altro giorno Giorgia Meloni si racconta, promuove il suo libro “Io sono Giorgia”, ripercorre i momenti difficili della sua vita. E’ capace di trovare sempre il risvolto positivo in ogni situazione e lo spiega quando ricorda dei chili persi. “Grazie ai nemici ho preso 10 chili in tre mesi. Le cattiverie sei sai reagire e non scappi… i nemici hanno una utilità sempre, che non vuol dire essere come vogliono gli altri. Puoi scappare o decidere di avere più coraggio e dimostrare quanto vali. Io per tutta la vita mi sono messa seduta e mi hanno guardato dall’alto in basso”. Giorgia Meloni spiega che non era a suo agio in sovrappeso, quindi le cattiverie le hanno dato la spinta per stare meglio, per fare qualcosa per se stessa. Confessioni che qualcuno potrebbe interpretare nel modo sbagliato ma poi ritorna sull’argomento e puntualizza.
GIORGIA MELONI A OGGI E’ UN ALTRO GIORNO
“Quando va tutto benissimo sono serena, non felice, quando va malino penso che moriremo tutti, è il mio slogan” e qui non sembra così positiva. La madre si è sempre concentrata su quello che non va. Non le ha mai detto che è bella o brava. La Meloni non ha mai pensato di essere una bella donna: “Non sono mai stata particolarmente complessata” ma non ha mai puntato sulla bellezza.
Da sempre a dieta e con allenamenti di 4 volte a settimana, tutto per sentirsi a suo agio. Torna sull’argomento e spiega che di certo i bulli non fanno bene ma semplicemente che tutto possiamo volgerlo a nostro favore. “Se vivessimo in una campana di vetro cresceremmo male, la sofferenza serve e per paradosso serve anche chi te la procura”.
Impossibile non parlare di suo padre. Papà Franco lasciò la madre di Giorgia e alle due figlie disse che non gli interessavano più, non voleva essere il loro padre. Si era risposato ma non voleva rovinare il rapporto con la sua nuova moglie, non voleva vederle nemmeno quelle due e o tre volte all’anno. “Essere rifiutato quando sei piccolo di fa partire sempre da un gradino più giù, non arrivi mai… Non ho mai avuto stima di mio padre, ho per lui indifferenza”.