Pio e Amedeo: “La tv non deve educare” ci pensino genitori e insegnanti
Pio e Amedeo pronti con Felicissima Sera anticipano le polemiche
Pio e Amedeo si preparano al debutto di Felicissima Sera e con il loro ritorno in tv pensano a quanti minuti ci vorranno per la prima polemica sui social. Conquistano il venerdì sera di Canale 5 in cui dobbiamo aspettarci di tutto, perché per Pio e Amedeo si può e si deve scherzare su tutto, è importante non solo per far ridere. Anticipano le critiche di chi già parte prevenuto ma si spera non andrà in onda qualcosa di simile a Emigratis. “Si può e si deve scherzare su tutto” in tv come un tempo. Per loro essere in due è la chiave giusta per non avere limiti. Non li hanno avuti infatti con Emigratis, il programma che ammettono ha fatto vergognare anche loro.
I PARENTI DI PIO E AMEDEO SI VERGOGNAVANO DI EMIGRATIS
E’ al Corriere che confessano: “Con Emigratis sì, interpretavamo dei personaggi, mettevamo una maschera e facevamo cose che mai faremmo nella vita vera. Era come essere protetti da un casco da supereroe, ma ci vergognavamo noi e soprattutto i nostri parenti”. Come sarà invece Felicissima Sera? Un titolo vintage per un programma che avrà come primi ospiti Maria De Filippi, Francesco De Gregori e Tommaso Paradiso. Personaggi che non si lasciano andare facilmente ma che Pio e Amedeo porteranno nel loro mondo.
Alla domanda “La tv deve educare?” la risposta che fa già nascere la polemica: “Si dice sempre che ci sono i bambini. Ma i bambini non la guardano più la tv. E poi chi l’ha detto che la tv deve educare? È un luogo comune da scardinare. Sono i genitori prima e gli insegnanti poi che devono farlo”. Che non siano i bambini quelli che hanno bisogno di educazione?
“Persone che non avevano nemmeno il diritto di parlare al pranzo di Natale in famiglia perché non avevano il carisma per farlo, adesso si sbizzarriscono sui social. Questa follia che siamo tutti uguali deve finire, Flavia Vento non è uguale a Piero Angela” è l’ironica idea di Amedeo dei social. A cui Pio risponde: “Lasciala stare, Flavia e io abbiamo la stessa taglia di seno… È body shaming questo? Io mi guardo allo specchio e penso quanto faccio schifo; se lo dico però la gente mi attacca. Manco l’auto body shaming si può fare, non c’è più nemmeno il diritto a offendersi da soli”. Siete pronti a ridere o a rovinarvi il venerdì sera?