Ermal Meta ospite di Antonella Clerici: “Da ragazzino sognavo di vincere il premio della critica”
Ospite di Antonella Clerici a E' sempre mezzogiorno Ermal Meta sceglie la sua ricetta della felicità
Un ospite che emoziona molto oggi Antonella Clerici ed è Ermal Meta. La Clerici ha sempre detto che la canzone di Sanremo “Un milione di cose da dirti” è la sua preferita; chiede ad Ermal Meta come nascono le sue canzoni. “Non mi sono mai preoccupato di capire come nascesse una canzone, cerco solo di stare attento a quello che provo in quei momenti altrimenti è un attimo e poi passa. Quel giorno avevo qualcosa da tirare fuori e avevo il piano davanti ed è stata veramente una magia, in 10 minuti”. Tribù Urbana è il disco di Ermal Meta che esce oggi e che contiene il brano di Sanremo. “Non mi sarei aspettato nemmeno la metà di quello che è successo, ero consapevole che la canzone non avrebbe attratto perché non aveva scintille ma sono soddisfatto”.
ERMAL META A E’ SEMPRE MEZZOGIORNO SCEGLIE LA RICETTA DELLA FELICITA’
Un genere tutto diverso dalla canzone con cui ha vinto il festival in coppia con Fabrizio Moro. “La musica serve a questo giocare con tutte le note possibili, tutte le sfumature, è come dipingere e non puoi farlo sempre con gli stessi colori e a un certo punto devi cambiare”.
Tra premio della critica e televoto Ermal sceglie il premio della critica perché da ragazzino era il suo sogno. Sincero, per niente furbo nella sua risposta.
Tra cantante e autore sceglie quello che gli ha dato la notorietà: cantante. Tra Vasco e Fossati sceglie chi ha fatto della musica la sua vita: “Io Vasco lo vedo e gli credo. Un concerto di Vasco è come una Messa. Invece Fossati quando facevo l’autore lo facevo leggendo i suoi testi. Metto quindi entrambi in pentola” sceglie entrambi per la sua ricetta della felicità.
Tra talent e gavetta sceglie la gavetta, lui ne ha fatta tanta, felice di avere calcato palchi, chilometri e i pub più brutti d’Italia. Non ha niente contro i talent e forse se oggi avesse 20 anni li farebbe ma ai suoi 20 anni c’era solo la gavetta.