Storie Italiane, il mondo dello spettacolo in ginocchio: “Dicono che non siamo indispensabili”
Da Storie Italiane voce al mondo dello spettacolo che è ormai in ginocchio
Ospiti di Storie Italiane come sempre tanti amici del mondo dello spettacolo, tutti desiderosi di chiedere aiuto per chi lavora dietro le quinte, le maestranze. Anche Fiordaliso non lavora da un anno, è in collegamento dalla casa del suo papà, anche lei ha avuto una grande perdita a causa del Covid. “Dicono che noi non siamo indispensabili ma ognuno di noi tecnici e tutti hanno una famiglia, tutti quelli che hanno un lavoro sono indispensabili per le proprie famiglie. I teatri sono riusciti ad aprire con tutte le grandi restrizioni e c’è stato solo un contagiato ma perché hanno dovuto chiudere!” è la richiesta di aiuto di Fiordaliso ma ognuno a Storie Italiane ha qualcosa da dire, il tema purtroppo tocca tutti. Sono aperti i centri commerciali, ma perché chiudere il cervello a un Paese? Al di là della crisi economica delle maestranze i teatri hanno speso tanti soldi per poi finire in ginocchio.
FIORDALISO A STORIE ITALIANE IL SUO ANNO DIFFICILE
“E’ il mondo dello spettacolo che è in ginocchio e non si doveva arrivare a questo. Ad oggi non è possibile che io debba sentire medici che sono già in affanno per le terapie intensive se la maggior parte delle persone sono asintomatiche… Ma ogni giorno un virologo dice la sua e noi a chi dobbiamo credere?” esplode Elenoire Casalegno. Tutti parlano ma dovremmo ascoltare solo i pochi preposti a farlo ed è Eleonora Daniele a richiamare alle parole importanti di chi è davvero competente. C’è però tanta confusione, proprio perché come fa notare la Casalegno c’è chi dice tutto e il contrario di tutto.
Sandra Milo richiama l’attenzione sulla sofferenza psicologica: “La cosa peggiore è che ciascuno di noi è demoralizzato ed è forse la cosa peggiore che si possa fare all’essere umano. Io non ho paura di ammalarmi ma ho grandi responsabilità e non me lo posso permettere. Voglio convivere con questa malattia”.
A Eleonora Daniele la conclusione: “Se hanno chiuso teatri e cinema è per evitare i contagi, se non basta si andrà verso una chiusura totale, è un dato di fatto punto e basta”.