Da Lino Banfi a Roberto Alessi, a Storie Italiane la richiesta per Vittorio Cecchi Gori (Foto)
A Storie Italiane la difesa per Vittorio Cecchi Gori ed è Roberto Alessi a farsi portavoce (foto)
Tutti si schierano dalla parte di Vittorio Cecchi Gori e a Storie Italiane è Roberto Alessi a farsi portavoce di tanti artisti del mondo dello spettacolo che non vorrebbero mai vedere il produttore cinematografico in carcere (foto). Avrà anche sbagliato, nessuno giudica il lavoro della magistratura ma la richiesta di tutti è ben chiara. A Storie Italiane Alessi racconta di avere sentito Cecchi Gori l’ultima volta giovedì mattina per un’intervista e non era per niente preoccupato, hanno parlato di altro, di persone che usano il suo nome. Per il resto invece tutti sono rimasti stupiti dalla notizia. Sabato mattina sempre Alessi ha parlato con persone che avevano avuto modo di commentare con Cecchi Gori la notizia dalla condanna. “Manca solo che mi ammazzino” il commento dell’imprenditore e poi il malore e il ricovero in ospedale dove resta piantonato.
A STORIE ITALIANE TUTTI DALLA PARTE DI VITTORIO CECCHI GORI
5 anni e 6 mesi di reclusione, per Christian De Sica è assurdo ma lui non è l’unico nel mondo dello spettacolo a schierarsi. Lino Banfi, come conferma Roberto Alessi, ha un cuore grande, anche lui è sconvolto all’idea di vederlo in carcere a 78 anni e nelle sue condizioni di salute. Banfi ha commentato: “Da solo si è già punito nella sua vita. Per quanto riguarda la condanna per bancarotta fraudolenta io non so nulla nel merito ma credo sia pericoloso portarlo in carcere nelle sue condizioni”.
Ed è sempre il direttore di Novella 2000 a sottolineare che tutti rispettano le decisioni dei giudici e la pena richiesta ma Cecchi Gori in ospedale non si può muovere, non sta bene. Arresti domiciliari, braccialetto elettronico, questo sì ma tutti si augurano che Vittorio non vada in carcere, lì morirebbe. Ha sbagliato ed è giusto che paghi ma soprattutto Christian De Sica dice di non comprendere in certi casi la giustizia.