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Salvo Sottile stasera con Prima dell’alba si riaccendono le luci ma a Storie Italiane ricorda le suole consumate

Stasera in seconda serata torna Prima dell'alba con Salvo Sottile che a Storie Italiane ha raccontato di quando era cronista a 19 anni

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Ultimo ospite della puntata di oggi di Storie Italiane, Salvo Sottile, che stasera in seconda serata sarà su Rai 3 con Prima dell’alba. Una nuova edizione alla ricerca di personaggi curiosi e storie stravaganti nel notturno italiano ma Sottile ricorda bene gli inizi della sua carriera, ci tiene a sottolineare che lui le suole delle scarpe le ha consumate davvero. Ha iniziato giovanissimo, aveva 19 anni, era il 1992, un anno terribile per lui che viveva a Palermo, un anno drammatico per tutti per la morte per mano della mafia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.Mi sono ritrovato a raccontare cose più grandi di me, la morte di due miti, è stato devastante dal punto di vista umano ma una palestra professionale importante perché mi ha insegnato a valutare velocemente il senso di una notizia e attrezzarmi per essere un cronista che a cercare le cose e non si accontenta di un pezzo di carta”.

SALVO SOTTILE A STORIE ITALIANE DA’ APPUNTAMENTO A QUESTA SERA SU RAI 3 CON PRIMA DELL’ALBA

Dopo avere risposto a una domanda doverosa da parte di Eleonora Daniele, la polemica su Alessandro Siani, certo ben più leggera del tema di cui avrebbe parlato dopo, Sottile ha continuato a ribadire l’importanza di Falcone e Borsellino, due veri eroi dei giorni nostri a cui dobbiamo sempre continuare a dire grazie.

Correva da un lato all’altro di Palermo e quell’anno morirono entrambi, a due mesi di distanza. “Uccisero Borsellino nel momento in cui meno se lo aspettava, sotto casa di sua madre. Era una dimostrazione da parte della mafia per dire noi possiamo arrivare ovunque. A questi due eroi dobbiamo dire grazie”. Stasera alle 23:10 su Rai 3: “Ci occuperemo di cronaca con le aggressioni ai medici e infermieri napoletani da parte dei parenti dei malati… Sempre a Napoli visiteremo la Galleria Borbonica, 40 metri sottoterra, dove è stata ritrovata un’antica cisterna e anche delle auto degli anni Venti. Poi andremo al porto di Livorno, dove vengono realizzati mega yacht di 130 metri per gli emiri – e ancora – incontreremo a Genova una ragazza che si definisce venditrice di felicità”.



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