Live-Non è la d’Urso: il trionfo del d’ursismo in prima serata
La recensione dopo la prima puntata di Live non è la d'Urso. Il commento sul programma di Barbara d'Urso che porta in prime time il suo d'ursismo
Quando si parla di Maria de Filippi e di tutto il mondo che ruota intorno a lei, usando indebitamente la metafora religiosa legata alla Vergine Maria, si parla di qualcosa di “mariano”. Nel caso di Barbara d’Urso, che di mariano al momento ha solo la luce sparata in faccia, possiamo parlare di “d’ursismo” e quello che abbiamo visto in onda ieri in prime time su Canale 5, ne è un esempio. Ci aspettavamo qualcosa di diverso? A dire il vero no. Era chiaro a tutti che Live-Non è la d’Urso, sarebbe stato il solito programma in stile d’ursiano, appunto, con i soliti ospiti, le solite idee, le solite clip. Tutto quello che il pubblico è abituato a vedere a Pomeriggio Cinque e Domenica Live. Non è un male, intendiamoci, visto che i due programmi della d’Urso, sono tra i pochi ad andare bene nel palinsesto di Mediaset. Il problema è che l’azienda ha deciso di accorciare il programma della domenica, vero punto di forza, per sbarcare in prima serata, senza che non ce ne sia un apparente motivo ( se non quello di incassare buoni ascolti affidandosi al cavallo di razza in questione, l’adorata Carmelita).
LIVE NON E’ LA D’URSO: UN ESEMPIO DI COME IL VERBO DI BARBARA DI SIA DIFFUSO ANCHE IN PRIME TIME
Ed è anche una scelta saggia se però provi a fare qualcosa di diverso. E invece ecco la stanza emozionale, il film della vita dei protagonisti, gli attacchi di 5 persone ( sono seduti in delle poltrone oscene ma rivestono il classico ruolo degli opinionisti). Certo si prova a variare parlando di sentiment, con momenti come l’ascensore. E il resto? Il resto è tutto quello che Barbara fa sempre al pomeriggio, con una luce accecante che disturba chi cerca di appisolarsi dopo la mezzanotte seguendo la tv. E dopo la mezzanotte ieri, a Live, c’era ancora molta ciccia. Altro grosso problema di queste prime serate: la lunghezza. Non può esistere un programma in onda fino all’una e 25 minuti. Un programma dove uno che dovrebbe essere l’ospite di punta, il fratello di Meghan Markle, entra all’una passata. Forse Thomas, causa jet lag, non se ne sarà neppure accorto ma noi si. Quanti di voi lo hanno visto ieri in tv?
L’altro grossimo problema del programma è che non genera nessun contenuto utile per continuare a parlarne. Se infatti da Pomeriggio Cinque e Domenica Live arrivano storie di cui magari si parla per giorni, se non per settimane, da Live-Non è la d’urso, il nulla. Del resto era prevedibile pensare che ad esempio Al Bano avesse accettato solo al patto di non essere messo in difficoltà con domande trabocchetto. Ne nasce quindi un qualcosa di già visto. Neppure il faccia a faccia tra Corona e i suoi “odiatori” ha dato vita a qualcosa di cui parlare. Lo stesso Fabrizio ha più volte dichiarato “Mi aspettavo di meglio e invece solo tanta retorica”. E se al posto degli opinionisti ormai troppo ingessati, si desse la parola al pubblico? Non sarebbe magari questa una bella e piacevole novità o si rischierebbe troppo in diretta?