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Crollo ascolti La prova del cuoco, Anzaldi: “Danno per il Tg 1 che perde spettatori”

Crollo ascolti La prova del cuoco, Anzaldi: "Danno per il Tg 1 che perde spettatori". Ecco la richiesta fatta dal deputato

A quanto pare del crollo degli ascolti de La prova del cuoco se ne parla anche nei salotti che contano anche se, a detta della conduttrice, la rete si aspettava una media di share del 12 % e una media di spettatori di 1,2 milioni ( a differenza di quello che faceva La prova del cuoco di Antonella Clerici che andava da 1,6 milioni di spettatori a 2,2 milioni). Del crollo degli ascolti de La prova del cuoco parla anche Michele Anzaldi che, prima ancora che il programma andasse in onda, aveva puntato il dito contro la presenza in studio di Lo Cicero. Probabilmente in merito non ha avuto poi molto da dire, considerato che l’ex campione di rugby oltre a reggere il gobbo e a dire due frasi in croce non fa nulla, è quindi innocuo da ogni punto di vista. Oggi però Anzali parla di altro e fa notare come il crollo degli ascolti de La prova del cuoco, corrisponda anche al calo degli ascolti del Tg 1. “Fino all’anno scorso La Prova del cuoco faceva da traino al Tg1 delle 13,30, ora invece è diventata la palla al piede”. Il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, ha presentato un’interrogazione al presidente e all’amministratore delegato della Rai per denunciare il crollo degli ascolti della trasmissione condotta da quest’anno da Elisa Isoardi.

MICHELE ANZALDI CHIEDE UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE IN MERITO AL CROLLO DEGLI ASCOLTI DE LA PROVA DEL CUOCO CHE PENALIZZANO IL TG1

E ancora:

“Intendo sapere se i vertici Rai e la direzione di Rai1 non ritengano opportuno prendere immediati provvedimenti, ed eventualmente quali, per rivedere l’attuale formula de La Prova del cuoco, i cui cambiamenti hanno causato un crollo di pubblico di 600mila telespettatori e 3 punti di share rispetto alla passata stagione, affinché possano essere recuperati gli ascoltatori persi e si eviti un evidente danno all’edizione delle 13.30 del Tg1, che rappresenta il secondo notiziario più seguito di tutta l’informazione del servizio pubblico”

Secondo i calcoli fatti da Anzaldi, il Tg1 è passato da una media del 22 % tra luglio e agosto ( periodo che tra l’altro ha sempre un calo fisiologico) a una media del 20 %. A quanto pare le repliche di Don Matteo erano più utili alla causa. 



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