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Ascolti tv 2017: fuga dalla Rai? Un comunicato per smentire questa tesi

Ascolti tv 2017: fuga dalla Rai? Un comunicato per smentire questa tesi. Ecco i dati auditel letti in modo differente

Il 2017 è stato un anno di crescita per la Rai dal punto di vista degli ascolti oppure no? Dopo le tante critiche arrivate in particolare negli ultimi mesi ( tra i bersagli preferiti Fabio Fazio e le sorelle Parodi), la Rai ha deciso di diramare un comunicato che spiega il perchè queste voci e queste critiche non sarebbero fondate. Nel comunicato stampa la Rai precisa: “In merito a quanto riportato da alcune testate su una presunta “fuga dalla Rai” relativa ai dati Auditel 2017, Rai precisa che – contrariamente a quanto scritto – i risultati del 2017 sono in linea con il precedente anno, con una forte crescita negli ultimi 4 mesi. Dal 1 settembre al 31 dicembre, infatti, l’offerta Rai ha guadagnato nell’intera giornata +0.5 punti di share e +123 mila spettatori rispetto allo stesso periodo del 2016.”

Con molta probabilità ne comunicato stampa si fa riferimento alle critiche arrivate da testate come Il giornale, Libero Quotidiano che parlavano di una vera e propria fuga dalla Rai, non solo del pubblico ma soprattutto dagli investitori. Inoltre anche su un articolo de Il Fatto Quotidiano si presenta una analisi che evidenzierebbe questa fuga. Secondo lo studio Frasi (società che analizza l’andamento dei media), e secondo un articolo di Gianluca Roselli sul Fatto Quotidiano nel corso dell’anno 2017  vi sarebbero stati “meno 123.764 telespettatori al giorno per i canali generalisti Rai rispetto al 2016, che arrivano a meno 410.049 nella fascia di prima serata. Con Rai Uno che perde 25.543 spettatori nel giorno medio, Rai Due 73.346 e Rai Tre 24.746. Mentre in prima serata – la fascia più importante, quella che produce i maggiori introiti pubblicitari – Raiuno perde 44.143 spettatori, Raidue 187.933, Raitre 177.963″. Per questo motivo la Rai ha deciso di diramare un comunicato stampa che fornisce altri dati. 

Dicevamo in precedenza che le critiche maggiori sono state rivolte a Fabio Fazio, con il suo Che tempo che fa in onda in prime time ( ascolti buoni ma non esaltanti, e questi sono i numeri non illazioni) e alla nuova Domenica In affidata alle sorelle Parodi. Nel comunicato, che vuole smentire queste voci di fuga dalla Rai si legge: “Ancora più importante è l’incremento nel prime time e nel daytime: in prima serata i canali Rai conquistano in entrambe le fasce quasi un punto in più, +0.9, con + 146 mila spettatori nella prima serata e +195 mila nel daytime rispetto al 2016.”

La Rai precisa anche l’andamento dell’intero anno, portando dei numeri sul piatto: “Sull’intero anno i risultati restano allineati al precedente, considerato che gli ascolti del 2016 sono stati influenzati dagli Europei di Francia e dalle Olimpiadi di Rio nei mesi di giugno, luglio e agosto. Escludendo questo periodo, infatti, Rai cresce del +0.2 nell’intera giornata, + 0.6 nel prime time e +0.2 nel daytime mentre i principali competitor presentano un calo in tutte le fasce.” La chiosa finale del comunicato: “Non una “fuga dalla Rai”, dunque, ma una “fuga verso la Rai”.

Dopo le precisazioni del comunicato stampa della Rai, qualche nostra considerazione. La Rai è di certo imbattibile per quello che riguarda le fiction, le prime serate e anche fasce molto forti come il day time ( va detto che negli ultimi mesi del 2017 la distanza tra Canale 5 e Rai 1 si è ridotto sempre di più). Sicuramente imbattibile nel prime time visti gli scarsissimi risultati di Mediaset. Imbattibile anche nelle serate evento: dagli appuntamenti sportivi a Sanremo, giusto per citare un prodotto di successo della Rai ( anche per il 2017 record di ascolti per l’edizione di Carlo Conti). Ci sono stati degli errori che hanno portato le critiche: il primo è stato certamente quello di privare una rete come Rai 3 di un cavallo di battaglia come Che tempo che fa. Fabio Fazio sarebbe dovuto restare sulla terza rete proprio a dimostrazione del fatto che si può fare un ottimo ascolto anche senza essere su Rai 1. Inoltre, come si  è visto, il pubblico non scegli in base alla rete ma al programma ( del resto non stavamo parlando di uno spostamento dal 20esimo canale al primo). Il fatto poi che proprio alla domenica sera Mediaset abbia trovato il suo punto di forza, riuscendo a battere in diverse occasioni Fazio, ha fatto si che le critiche aumentassero sempre di più. Discorso totalmente diverso è quello che si riferisce a Domenica In. Le sorelle Parodi non pagano solo la scarsa qualità del programma che comunque sembra aver trovato la sua strada. Come abbiamo detto più volte, il vero disastro nel pomeriggio della domenica lo ha fatto la Rai scegliendo di chiudere L’Arena. Se Domenica In infatti fosse andato in onda alle 17, come succedeva con le ultime edizioni, gli ascolti delle sorelle Parodi sarebbero rimasti perfettamente in linea con quelli fatti in precedenza da Baudo, da Perego e Sottile e company. Eliminando dalla domenica un programma di livello come L’Arena, ti affossi da solo e le sorelle Parodi pagano semplicemente questo ( oltre poi al grande successo del Gf Vip e al fatto quindi che Domenica Live fosse programma leader da questo punto di vista). 



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