La lettera di Elisa che risponde a Morgan dopo l’addio ad Amici 16
La lettera di Elisa che risponde a Morgan dopo l'addio ad Amici 16. Le parole della coach della squadra blu
Nelle prossime ore ne vedremo sicuramente delle belle perchè da un lato, ci saranno tutte le persone che credono in Amici, in Maria De Filippi nella tv commerciale capace di realizzare un sogni. Le persone e gli artisti che mettono la faccia a che credono nel talento dei giovanissimi protagonisti di un programma come quello di Canale 5. Dall’altro ci saranno quelli che da sempre criticano i talent e condannano il modo di fare tv di Maria de Filippi. Rientra ovviamente nella prima categoria, Elisa che ha deciso di dire la sua dopo l’abbandono di Morgan ( o dopo la cacciata di Morgan fate un pò voi). La coach della squadra blu non ci sta e vuole dire la sua per rispondere alle accuse di chi parla di un “incubo” di ragazzi schiavi e costretti a obbedire alle richieste che arrivano dall’alto. Elisa svela quello che ha trovato nel mondo di Amici e come, con il suo modo di lavorare, ha cercato la giusta sintonia con i ragazzi che sono poi i veri protagonisti dello show di Canale 5.
ELISA PUBBLICA UNA LETTERA PER MORGAN SU FACEBOOK
Ciao Marco,
mi dispiace molto leggere le tue parole.
Mi rendo conto dalle tue affermazioni che mi ritieni, insieme ad altri, imprigionata e schiava di un sistema televisivo.
Non è così. Ad Amici ho avuto e ho la libertà in cui credo e di cui ho bisogno, senza la quale non sarei venuta a ricoprire questo ruolo.
Ho visto un video in cui dici che ti venivano segretamente date dai ragazzi delle liste di brani da cantare… In tre anni ad Amici non ho mai dovuto discutere di nulla in segreto con i ragazzi che ho seguito. Anche a me è capitato di scegliere brani di Luigi Tenco e dei Pink Floyd e dei Beatles e di colonne portanti della musica italiana e internazionale, e non ho mai dovuto spiegare la musica.
La musica, quando aderiva alla personalità del ragazzo o della ragazza che doveva cantarla, non aveva bisogno di spiegazioni.
Ho anche sentito che dicevi di essere in vantaggio, avendo ancora quattro persone nella tua squadra. Anche i blù sono esattamente quattro, quindi le squadre sono pari.
Credo che non siamo noi coach ad essere in vantaggio o svantaggio o pari, ma che lo siano loro.
Questa non è la nostra partita o la nostra gara, è la loro. E non è nemmeno una gara, è proprio la loro vita. Quei minuti su quel palco in cui possono dire chi sono fanno parte della loro vita.
Noi come coach possiamo prepararli e accompagnarli e sostenerli, ma non fargli fare ciò in cui loro non credono.
I ragazzi non sono contenitori da riempire, non sono lì per veicolare il mio o il tuo messaggio,ma devono trovare il loro di messaggio.
Alcuni sanno cosa vogliono dire e altri lo stanno cercando. Tutto questo non è ancora cultura ma qualcosa di questo potrebbe diventarlo, il passato che tu ami è stato un tempo il presente.
Amici dà la possibilità di realizzare un sogno e osserva la realtà di persone che stanno provando a costruire il loro futuro nel mondo dello spettacolo.
Il sottile e delicato equilibrio tra la ricerca e il motivo orecchiabile, tra la scena e la danza imprevedibile e quella rassicurante, sono ingredienti fondamentali della cultura popolare. Tutt’altro che facili da realizzare, devono solo sembrare semplici, ma non lo sono. La semplicità e l’immediatezza di qualcosa che arriva a tutti è un punto d’arrivo. Credo che tutti i grandi artisti che spesso citi, indipendentemente dall’epoca a cui appartengano, questo lo sappiano molto bene.
Per questo io, onestamente, sono fiera di far parte della cultura di massa, del popolo. Di far parte del mondo del pop. Sono grata di tutte le ispirazioni e le intuizioni, dei sentimenti e delle idee che ho avuto che sono state abbastanza da far parte della vita degli altri, e non più solo della mia.
Elisa