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La prima copertina di Maurizio Crozza a Sanremo 2017: ironia a distanza

La prima copertina di Maurizio Crozza a Sanremo 2017: ironia a distanza la prima puntata. Ecco le frasi migliori del 7 febbraio 2017

Ore 22,08 ecco la prima copertina di Maurizio Crozza che a quanto pare non è a Sanremo ma a Milano. “Me la tiro prima che qualcuno mi tiri qualcosa” queste le prime parole di Maurizio Crozza che inizia la sua copertina scegliendo una imitazione molto attesa, quella di Matteo Renzi. “Non dire che se va male il Festival ti ritiri a vita privata” ha detto scherzando Crozza imitando Renzi e invitando Carlo Conti a non fare come lui. Crozza inizia con l’ironia su quello che viene definito il Festival delle larghe intese. A quanto pare l’ironia su Renzi, a differenza di quanto successe in passato con Berlusconi, fa sorridere il pubblico dell’Ariston che applaudo. “Carlo e Maria una coppia leggendaria, dopo Renzo e Lucia, Manzoni direbbe i promessi sponsor. La raccolta pubblicitaria della Rai equivale a una manovra finanziaria.”

Polemica soldi da dare ai terremotati. “Ho sentito che Salvini ha detto che il tuo cachet deve essere dato ai terremotati, concordo in pieno e penso infatti che anche il suo stipendio dovrebbe essere dato ai terremotati. E tu che volevi fare beneficenza e  l’hai anche dovuto dire. E Maria che non ha voluto nemmeno un voucher. Io invece ve lo dico subito ( con tanto di gesto dell’ombrello) sono di Genova, col cacchio che lavoro gratis.”

E Crozza ci ricorda che se tutti pagassimo le tasse, non ci sarebbe bisogno di beneficenza. “Ti affosso gli ascolti parlando agli italiani delle tasse ma per farmi perdonare, sai cosa faccio? Faccio una polizza a vita, una a te e una a Maria. Va di moda ormai sta cosa anche se pare che le persone interessate non lo sappiano...”. Il riferimento a Virginia Raggi è puramente casuale. “Che poi bisogna essere proprio sindaco, per accettare di governare Roma” e invita il governo a pensare a un trasloco della capitale che potrebbe essere Torino. Crozza suggerisce a Maria e Carlo di fare una giunta per Roma. 

E si chiude con la stoccata finale: “Vi lascio al festival che sarà trasmesso in Eurovisione, proprio per vendicarci dell’Europa.”



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