Programmi TV

Chi l’ha visto da record in prima serata, le storie di cronaca nera continuano a fare audicence

Quasi 4 milioni i telespettatori che hanno seguito la puntata di ieri di Chi l'ha visto: record per il programma di Rai 3. La cronaca nera interessa sempre di più l'opinione pubblica italiana

E’ brutto da dire che le storie di cronaca nera facciamo registrare picchi di share da record stagionali. Non dirlo però corrisponderebbe al volersi nascondere dietro un dito. La morte del piccolo Loris ha sconvolto l’opinione pubblica anche perchè nei primi momenti si era pensato a un mostro, un maniaco. Con il passare del tempo le cose sono cambiate ma l’attenzione è rimasta tale. E così Chi l’ha visto va in onda con un doppio appuntamento questa settimana, lunedì sera e registra un ottimo risultato, ma va in onda anche mercoledì sera, il giorno in cui Mediaset puntava di lanciare la mini serie Romeo e Giulietta. Esperimento fallito. Se infatti al sabato sera la gente si accontenta di vedere qualcosa di più leggero con tutta la famiglia, durante la settimana, quando i più piccoli vanno a letto prima, gli interessi cambiano. Ne è dimostrazione il fatto che Chi l’ha visto abbia raccolto davanti al piccolo schermo quasi 4 milioni di spettatori in una serata di grandissima concorrenza. E’ brutto parlare di record quando si raccontano le ultime sulla morte di un bambino, ucciso per non si sa quali motivi e trovato in un canale. Eppure è così. Gli italiani si appassionano a questa storia, da casa iniziano a investigare, cercano prove, indizi. Si mettono su google maps per capire che strada abbia fatto la mamma del bambino, cercano le foto dello zainetto, interagiscono.

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Tutto è possibile grazie ai social e al nuovo mondo di fare notizia. Già perchè per quanto si possa criticare la D’Urso che potrà sicuramente sbagliare nei modi non graditi ai giornalisti dell’ordine, rispecchia quella che è la nostra morbosità di sapere, di ipotizzare. E così Elena Ceste diventa una di famiglia, pensiamo di sapere tutto di lei. Ci appassioniamo alla storia del piccolo Loris, speriamo e preghiamo affinchè l’assassino non sia uno dei membri della sua famiglia. Interagiamo sui social con i conduttori, con i giornalisti, postiamo foto, idee, consigli.

Le informazioni passano da una pagina Facebook all’altra, su twitter ci si confronta da tutti i paesi del mondo e le notizie sono diverse. I tempi sono cambiati, bisognerebbe iniziare a capire anche questo. Che poi ci sia modo e modo di fare informazione questa è un’altra questione. Ma non dimentichiamoci tutto quello che successo quando la Sciarelli decise di comunicare in diretta alla mamma di Sarah che era stato ritrovato il corpo di sua figlia. Non dimentichiamo che anche in quel caso tutti si indignarono. Ribadiamo, la professionalità la si guadagna con il tempo, con anni di lavoro, con anni di inchieste e Chi l’ha visto può vantare grandi doti in merito. Ma non dimentichiamo che l’opinione pubblica spesso cavalca cavalli troppo facili da domare. Il risultato poi è una crociata inutile e la pausa natalizia dei programmi di Barbara D’Urso, prevista ampiamente dai palinsesti stagionali, diventa “ah la denuncia è servita”. Questo succede perchè oggi grazie ai social si può dire tutto e il contrario di tutto. Ma prima di parlare, di una qualsiasi cosa, bisognerebbe avere un minimo di conoscenza dell’argomento affrontato.

E torniamo adesso a Chi l’ha visto che suo malgrado porta a casa un record. La redazione del programma di Rai 3 fa sempre un ottimo lavoro, avere una diretta così lunga non è cosa semplice e gestire chiamate, ospiti, giornalisti è davvero complicato. Il lavoro svolto è sempre di ottimo livello. Speriamo di vedere sempre meno edizioni speciali però, ci auguriamo che questa ondata di violenza senza fine possa terminare ma non sarà mai così, purtroppo.



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