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Vittorio Sgarbi flop televisivo, Rai1 sospende tutto (VIDEO)

E’ stata un vero disastro la prima puntata della trasmissione, Ci tocca anche Vittorio Sgarbi, la trasmissione condotta dal critico d’arte andata in onda ieri sera su Raiuno. La risposta “di destra” a Vieni via con me è stata seguita da poco più di 2 milioni (2.064.000) telespettatori con un misero 8,27% di share, ed […]

E’ stata un vero disastro la prima puntata della trasmissione, Ci tocca anche Vittorio Sgarbi, la trasmissione condotta dal critico d’arte andata in onda ieri sera su Raiuno. La risposta “di destra” a Vieni via con me è stata seguita da poco più di 2 milioni (2.064.000) telespettatori con un misero 8,27% di share, ed è stata immediatamente chiusa. A vincere la serata, Chi l’ha visto?, che domina con 4.138.000 telespettatori e il 15,63% di share, mentre I Liceali 3, su Canale 5, ottiene il 13,34% e 3.512.000 telespettatori. Su Rai 2 il film Principe Azzurro Cercasi raduna 2.887.000 telespettatori con il 10.59% superando anche la finale di Europa League Porto-Braga seguita su Rete 4 da 2.577.000 italiani con il 9.35%.
Era stato Mauro Masi, dopo il successo di Fabio Fazio e Roberto Saviano, il maggiore sponsor dell’arrivo su Raiuno di una trasmissione interamente affidata ad un intellettuale berlusconiano doc come Sgarbi, ma la nuova direttrice generale Lorenza Lei non è dello stesso avviso e ha quindi già deciso di chiudere Ci tocca anche Vittorio Sgarbi. Il flop clamoroso ha fatto infuriare i vertici della tv pubblica, che hanno comunicato la chiusura della sfortunata trasmissione dopo una sola puntata.

La trasmissione si è aperta sulle note del Dies Irae mentre sullo schermo scorrevano le immagini del giudizio universale di Michelangelo alternate a travolgenti sequenze di catastrofi, dal crollo delle Torri Gemelle a New York al terremoto e allo tsunami in Giappone, dai Buddha fatti esplodere in Afghanistan, al terremoto dell’Aquila.

Il monologo iniziale di Sgarbi, sarebbe dovuto durare 22 minuti e invece ha finito con l’occupare quasi l’intera trasmissione, travolgendo ogni scaletta. Fino al colpo di scena finale, con l’ingresso in studio del figlio ventenne Carlo, somigliantissimo, che spiega tranquillo di riconoscerlo come ‘genitore’ e non come padre.

Sgarbi entra nello studio accompagnato dalle scenografie che richiamano la Scuola di Atene di Raffaello, con dall’Inno alla gioia di Beethoven. Vicino a lui c’è il vescovo di Noto, don Antonio Staglianò, scherza con una capretta in carne e ossa, lanciando il suo tormentone ‘capra! capra! capra!’. Poi si rivolge agli spettatori: «Vogliamo mostrare ciò che l’Italia è, la sua grandezza, non il male, non il pettegolezzo, non il vizio di cercare il male degli altri, vorremmo far vedere il bene». Nelle premesse anche il racconto di tutti gli ostacoli a cui è andata incontro la trasmissione.

La trasmissione, poi, entra nel vivo con l’argomento della paternità ma il filo conduttore è in fondo sempre lui, Sgarbi.

Sulle note de Il padrino introduce Morgan, ma subitissimo il critico riprende la scena per sè, parlando di Bellezza e paesaggio. A Carlo Vulpio, uno degli autori del programma, è affidata un’invettiva contro lo scempio degli impianti eolici sulle campagne italiane e sopratutto pugliesi. Al vescovo di Noto un breve intervento sulla paternità. La chiusura Sgarbi la fa con Carlo Brenner Sgarbi, il figlio che ha lo stesso atteggiamento sicuro di sè del padre («ho i suoi stessi geni sono irascibile come lui») e il collegamento video con nonno Sgarbi. In studio arriva anche Gavino Ledda, quello di Padre padrone. Poi la chiusura, con una scaletta ancora piena di cose da dire, «sarà per la prossima puntata», commenta Monica Marangoni.

Sonia Bonvini

GUARDA IL VIDEO Morgan da Vittorio Sgarbi – …ci tocca anche Vittorio Sgarbi

VIDEO Vittorio Sgarbi – Sigla e \”capra\” del suo nuovo programma Rai 1

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