Fiction e Serie TV

La vera storia di Toxic Town e il riscatto delle mamme di Corby

La serie Netflix Toxic town racconta la vera storia delle mamme di Corby che hanno lottato contro tutti e tutto pur di avere giustizia per i loro figli

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​La serie Netflix “Toxic Town” si basa su eventi reali accaduti a Corby, una cittadina nel Northamptonshire, Regno Unito. Negli anni ’80 e ’90, la demolizione dell’ex acciaieria locale e la conseguente gestione negligente dei rifiuti tossici hanno portato alla nascita di numerosi bambini con malformazioni congenite.​ E bisogna ammettere che quando Netflix racconta storia di fatti realmente accaduti, non sbaglia quasi mai. La serie infatti, ti incolla allo schermo dal primo all’ultimo minuto. Ti fa riflettere, empatizzare con le coraggiose mamme protagoniste e con i bambini e le bambine che sono le vittime di tutto quello che è successo ma anche piccole e piccolo combattenti.

Come viene spiegato anche all’inizio della serie, e sul finale, la vicenda raccontata nella serie Toxic Town è una storia vera, purtroppo. Tutto inizia dopo la chiusura dell’acciaieria nel 1980 quando il consiglio comunale di Corby ha avviato un progetto di riqualificazione urbana. Tuttavia, durante la demolizione e lo smaltimento dei materiali contaminati, le precauzioni necessarie per proteggere la popolazione non sono state adottate. Rifiuti tossici venivano trasportati in camion scoperti, causando la dispersione di polveri nocive nell’aria. I residenti ricordano nubi di polvere rossastra che si depositavano ovunque, rendendo l’aria irrespirabile.

Toxic town: la vera storia della serie Netflix e delle mamme di Corby

“Toxic Town” segue principalmente la storia di tre giovani madri: Susan McIntyre, Tracey Taylor (interpretata da Aimee Lou Wood) e Maggie Mahon (Claudia Jessie). I figli di Susan e Maggie nascono entrambi con malformazioni agli arti, mentre la figlia di Tracey nasce con un cuore a due camere invece delle normali quattro. Purtroppo, la bambina muore dopo soli quattro giorni di vita. Tracey si era subito resa conto che la sua bambina aveva le orecchie deformi ma nessuno l’aveva ascoltata anche perchè lei stessa, dopo il parto, aveva avuto dei gravi problemi causati da un errato distacco della placenta. Le mamme di Corby sono dunque le vere protagoniste della serie: la forza che hanno avuto senza mai smettere di lottare per anni, pensando al futuro dei loro figli, le ha portate, nonostante una lotta estenuante, ad avere giustizia.

Toxic town e le meravigliose mamme di Corby pronte a tutto

Per lo sceneggiatore Jack Thorne, queste tre donne rappresentano tre prospettive diverse e complementari. «Ognuna aveva una storia personale e potente da raccontare» ha dichiarato. «Sembravano offrire tre angolazioni distinte attraverso cui esplorare la vicenda, e così abbiamo capito che quello era il punto di partenza: raccontare la storia di queste tre donne».

La vicenda di queste donne entra nel vivo quando una giornalista contatta Susan McIntyre, lei si rimette in contatto con le altre madri e inizia a intuire che le malformazioni del figlio Connor non sono un caso isolato, ma fanno parte di un problema più vasto.

«Conosce altre mamme i cui figli sono nati con difetti agli arti, proprio come Connor, e qualcosa le sembra profondamente sbagliato» racconta Jodie Whittaker, che nella serie interpreta Susan. «Poi arriva la telefonata di una giornalista che anche lei ha iniziato a notare delle somiglianze nei vari casi. Siamo in un’epoca pre-Internet, pre-Facebook, quindi tutto si diffonde lentamente, di bocca in bocca, e Susan inizia a collegare i puntini».

La vera Susan McIntyre, in un’intervista, ha ricordato come è arrivata a sospettare che ci fosse un filo conduttore.
«Ero in ospedale con tante altre donne che stavano partorendo, e alcune di loro avevano avuto bambini con problemi agli arti» ha detto. «Cercavo di rassicurarle, dicevo: “Andrà tutto bene”, le confortavo. E poi, quattro mesi dopo, è successo anche a me. Ho avuto un bambino con lo stesso identico problema. E ho iniziato a pensare che fosse davvero strano».

Con l’aiuto dell’avvocato Des Collins (interpretato da Rory Kinnear), le madri iniziano a svelare la verità: un progetto di bonifica condotto in modo superficiale ha esposto molte donne incinte a sostanze tossiche, aumentando drasticamente il rischio di gravi malformazioni nei nascituri.

La tragedia è stata resa possibile dalla negligenza del Corby Borough Council, l’ente locale, che pur di mantenere la competitività economica della zona, ha ignorato ogni misura di sicurezza ambientale. A capo del consiglio, nella serie, c’è il personaggio fittizio di Roy Thomas (interpretato da Brendan Coyle), che incarna le contraddizioni di un sistema che sacrifica la salute pubblica sull’altare dello sviluppo economico.

«Con Roy volevo spiegare il motivo per cui crede così fermamente in ciò che fa» ha raccontato Thorne. «È cresciuto vedendo persone in fila davanti agli uffici di collocamento, 11.000 disoccupati, e ha temuto che anche Corby sarebbe finita come tante altre città britanniche, uccise dal declino dell’industria pesante. Roy mette al primo posto i posti di lavoro e la crescita economica, perché è ciò che gli è stato insegnato, è la realtà in cui è vissuto». Purtroppo però a volte, non ci si rende conto, neppure di fronte all’evidenza, il danno che si sta causando alla comunità intera. Perchè sarebbe solo bastato eseguire le procedure nel migliore dei modi, per evitare un numero così grande di malformazioni.

Toxic town: le mamme di Corby hanno ottenuto giustizia

Insieme ad altre madri, Susan McIntyre ha intrapreso una battaglia legale contro il consiglio comunale di Corby, accusandolo di negligenza nella gestione dei rifiuti pericolosi. Nel 2009, dopo anni di lotte, un giudice dell’Alta Corte ha riconosciuto la responsabilità del consiglio, stabilendo un legame diretto tra la dispersione di materiali tossici e le malformazioni congenite nei bambini. Questo verdetto ha rappresentato una pietra miliare, segnando la prima volta che un tribunale civile inglese ha stabilito una connessione tra difetti alla nascita e la gestione negligente dei rifiuti tossici nell’aria.

Proprio come viene raccontato nella serie Toxic town, nei minuti finali, nel 2010, il consiglio comunale ha raggiunto un accordo extragiudiziale con 19 famiglie, offrendo un risarcimento totale di £14,6 milioni di sterline. Nonostante ciò, il consiglio ha continuato a negare la propria responsabilità, ma ha espresso rammarico per gli errori commessi durante la bonifica dell’area dell’ex acciaieria

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