Uno straordinario Giulio della Monica ci ha portato nella mente di Danilo Restivo nella serie su Elisa Claps
E' stata straordinaria l'interpretazione di Giulio della Monica che nella serie Per Elisa-Il caso Claps ha dato il volto a Danilo Restivo
Ci sono delle interpretazioni che lasciano un segno indelebile e quella di Giulio della Monica che nella serie Per Elisa-Il caso Claps, ha dato il volto a Danilo Restivo, è una di quelle. Per la prima volta abbiamo provato a muoverci accanto a Danilo Restivo, in una serie televisiva, a entrare nella sua testa, a comprendere i meccanismi di un serial killer che ha ucciso senza pietà una ragazzina di 16 anni. Una sua amica, una studentessa, una ragazza che viveva a pochi passi da lui, nella stessa città. Uccisa nella chiesa in cui andavano a messa tutti insieme. E’ questa la terribile storia di Elisa Claps che è anche la storia di Danilo Restivo, un ragazzo che per troppo tempo è stato libero di agire indisturbato. A 30 anni di distanza dai fatti è evidente che tutto questo poteva essere fermato prima. Ma non è successo. E oggi la storia di Elisa Claps, è una serie Rai, è un podcast di Pablo Trincia, diventerà anche una serie per Sky.
Perchè è necessario conoscere, è necessario raccontare quello che per molti anni è stato taciuto. Vi abbiamo detto che la serie Per Elisa-Il caso Claps è una serie necessaria e lo confermiamo anche oggi, dopo aver visto le tre puntate della fiction. Una fiction che anche grazie all’ottima interpretazione di Giulio della Monica resterà indelebile nel cuore di chi l’ha seguita.
Per Elisa-Il caso Claps: uno straordinario Giulio della Monica è Danilo Restivo
Vedere in scena Giulio della Monica nei panni di Restivo è stato davvero forte, perchè l’attore ha colto molti degli aspetti che da sempre sono nell’immaginario dell’opinione pubblica, quando si pensa al killer. Ed è straordinaria anche la capacità di parlare come l’uomo che ha ucciso Elisa Claps. Poche volte abbiamo ascoltato la voce di Danilo Restivo ma il Della Monica è stato davvero straordinario nelle scelte stilistiche: “Avevo tanta paura di varie cose. Innanzitutto del personaggio in sé, del fatto che fosse una storia vera, così recente, vicina a noi. Avevo il timore di poter essere associato a Restivo. Poi, ho deciso di buttarmi e, oltre la grande paura, ho trovato il coraggio” ha detto nella sua intervista a Fanpage.it.
Non è stato per nulla facile interpretare un serial killer. L’attore ha raccontato: “Sono riuscito a capirlo, ma non a giustificarlo. C’è differenza. Condanno quello che ha fatto. Con questo ruolo ho imparato a fare coesistere le contraddizioni che ci sono nell’animo umano, si può sia empatizzare con lui, che condannarlo per le sue azioni. Per il resto, mi sono abbandonato ai fatti, alla vicenda e alle correnti emotive del personaggio“.
Lo ha capito, perchè vivendo a Potenza, come ha raccontato in questa intervista, nel periodo delle riprese ha scopeto che anche la vita di Danilo Restivo non era stata facile. Bullizzato e picchiato, nessuno aveva compreso il grande disagio che il giovane stava vivendo e stava affrontando anche da solo. Paradossalmente, come si evince poi anche dai suoi diari, una delle poche persone che aveva rispetto per Danilo, era Elisa Claps.
L’incontro con Gildo Claps
Nella sua intervista a Fanpage, Della Monica ha raccontato che Gildo ha preferito non incontrare gli attori che interpretavano i componenti della famiglia Restivo. E ha svelato questo aneddoto:
Gildo Claps non voleva incontrare noi attori che interpretavamo la famiglia Restivo. A livello emotivo per lui era una cosa troppo difficile da gestire, era doloroso. Per tre mesi non ci siamo visti, poi un caso fortuito ha voluto che lo incontrassi. Uscivo dall’hotel, mentre lui entrava. Ci siamo ritrovati schiacciati nello spazio tra i due ingressi. Lui mi ha riconosciuto e io l’ho riconosciuto. Gli ho detto: “Io sono Giulio, sono un attore, non sono Restivo” e ci siamo abbracciati e commossi.
Giulio della Monica e il carico emotivo di questa serie
Nella sua intervista per Fanpage, Della Monica ha raccontato un altro aneddoto molto forte:
Il mio personaggio ne aveva una dietro l’altra. C’è stato un momento in cui ero talmente impressionato che stavo svenendo. Sono sbiancato. Marco Pontecorvo mi ha risollevato dicendomi: “Non fare così”. Era la scena in cui tornavo dalla chiesa con la mano insanguinata dopo avere ucciso Elisa. Stavo proprio svenendo. Anche ora che te lo racconto è pesante per me. Ero cosparso di sangue. Mi sono immedesimato in quello stato di agitazione. Nella scena in cui entravo in carcere, mi stava venendo un attacco di panico. Mi stavo sentendo male anche nella scena dell’interrogatorio a Londra che ci sarà nell’ultima puntata. Anche quella è stata emotivamente carica.