Bad Vegan una storia di fama, frode e fuga: chi è la vittima?
Tra i titoli più visti di marzo 2022 su Netflix c'è Bad-Vegan la vera storia di Sarma, la chef vegana truffata o truffatrice?
Stanno riscuotendo in questo successo nel catalogo di Netflix, le mini serie che raccontano storie di truffe. Ci sono le truffe amorose, come quelle subite dalle protagoniste de Il Truffatore di Tinder; ci sono quelle a più alto profilo, raccontante in Inventing Anna. Tutte storie, rigorosamente vere che, prima di finire su Netflix, sono state ampiamente dibattute in tv, sulla carta stampata, on line e anche in tribunale! Da qualche giorno, dopo il successo di questi titoli, si parla anche in Italia della mini serie Bad Vegan-Fama, frode e fuggitivi. E’ la storia di una chef vegana di grandissimo successo, una delle prime ad aprire a New York un ristorante vegano crudista, che ha perso tutto, e ha oggi un debito di oltre 6 milioni di dollari, a causa di suo marito. Sarma, racconta di essere una vittima di questa situazione, un plagio diverso dal solito perchè la chef, non ha fatto tutto per amore, ma perchè sperava di poter vivere in un mondo diverso, sperava di diventare immortale insieme al suo cane, Leon. Alla fine della serie però, chi ha seguito questa storia e l’ha raccontata anche sui giornali, a partire dal 2016, non riesce a fidarsi fino in fondo di Sarma, e a credere che lei sia la vera vittima di questa storia. E forse non ci credono neppure in quel di Netflix, a giudicare dalla telefonata finale tra Sarma e l’uomo che l’avrebbe truffata, che chiude la serie. I telespettatori quindi saranno portati a chiedersi: Sarma poteva fermare tutto, poteva fermarsi e invece è andata avanti continuando a chiedere soldi ( in questa storia anche la madre della chef sarà truffata per oltre 400 mila dollari). Non è mai stata segregata, non è mai stata rinchiusa, ha avuto tutte le possibilità che voleva per scappare. Siamo realmente di fronte a una persona completamente plagiata, oppure anche a lei, questa situazione, stava bene?
Chris Smith che ha prodotto Tiger King, serie più discussa e chiacchierata nel 2020 negli Stati Uniti, sapeva di poter puntare su un altro prodotto, di quelli che piacciono al pubblico, con la storia di Sarma, e sembra aver fatto centro, anche questa volta.
Sarà difficile, dopo i 4 episodi di questa mini serie, dare un giudizio o provare a scegliere da che parte stare, comprendendo chi in questa storia, è vittima e chi è invece il carnefice. Forse entrambi i protagonisti, sono entrambe le cose. Quella raccontata in Bad Vegan, è una vicenda peculiare, che vi porterà in un mondo al limite del paranormale, con una donna pronta a fare qualsiasi cosa pur di entrare in una “famiglia” che le avrebbe permesso di non badare più al “materiale”. Non avrebbe dovuto pensare più ai soldi Sarma, se solo si fosse fidata, perchè era stata una prescelta, perchè per lei, si sarebbe aperto un mondo nuovo. Tutta la storia, assume una sfumatura inquietante e assurda alla luce delle interviste rilasciate da ex collaboratori e amici circa il rapporto di Melngailis con il marito Anthony Strangis. Nessuna delle persone più vicine a Sarma ha capito cosa provasse la donna per quest’uomo. Perchè mai si fossero sposati. Si parla di amore nella serie? Praticamente no. Si parla di soldi? Si. La parola che più sentirete è bonifico. Perchè tutto ruota intorno al denaro, altro che al paranormale, agli eletti. E’ tutto molto più materiale di quello che Sarma, ha voluto far credere.
Tutto inizia da una pizza: la storia di Sarma Melngailis
E’ un giornalista del Vanity Fair nel 2016, a capire che dietro la storia di Sarma e della chiusura del suo ristorante, c’è molto di più di quello che si è detto e scritto banalmente sui siti di informazione. Questa storia non ha nulla a che fare con una semplice chef vegana in fuga che viene rintracciata per l’acquisto di una pizza. Sarma non ha mai smesso di essere vegana, e non è certo questo il suo problema. I problemi di Sarma sono i debiti maturati in anni e anni in cui ha continuato a dare bonifici a suo marito, per superare le prove che l’avrebbero portata verso l’immortalità. Suo marito che era un agente segreto, un eletto, un uomo che aveva vissuto in altre mille ere e che l’avrebbe resa una persona diversa. Il vero problema è che i soldi, non erano di Sarma. Erano dei suoi dipendenti, erano degli investitori, erano dell’uomo che le aveva prestato i soldi per acquistare il suo ristorante. Erano della madre di Sarma che ha creduto che la figlia fosse in pericolo di vita. Ci ha creduto così tanto da indebitarsi a sua volta: le ha dato, negli anni, 400 mola dollari. Eppure, quello che emerge dal documentario, è che Sarma non sembra provare rimorso. Non c’è empatia nelle sue parole, per le persone che hanno perso tanto. Non c’è lacrima che scenda dai suoi occhi. Sembra quasi eterea, in una nuvola, come se tutto quello che le è successo in realtà, riguardasse un’altra persona, o come se lei fosse sicura di non aver fatto nulla di male. Nessun senso di colpa per nessuno: dalla famiglia ai suoi dipendenti che per lei, avrebbero dato il sangue.
Eppure Sarma aveva tutto, ma non le bastava. Il suo Pure Food and Wine a Gramercy Park si era trasformato in pochissimo tempo in uno dei locali newyorkesi di tendenza. Ci passavano tutti: attori, star, celebrity. Sarma era così famosa anche all’estero, che tutti avrebbero investito su di lei e sulle sue idee. Eppure lei si è fidata di un uomo, che la portava da Tiffany, le prometteva un anello da 800 mila dollari, ma che poi in realtà, non le ha mai comprato nulla. Anthony Strangis era solo un truffatore. I dipendenti di Sarma lo avevano scoperto subito: una sua foto segnaletica on line, il fatto che non potesse viaggiare in aereo. Ma Sarma no, non si è lasciata convincere, lei continuava a credere alla favola del mondo ultraterreno, un mondo nel quale, lei sarebbe stata una Queen. Una regina: lo aveva sempre desiderato, sin da quando da piccola, si colorava i capelli di verde.
Sono 4 gli anni che Sarma passa al fianco dell’uomo che ha sposato. In 4 anni, si vedono pochissimo, se non negli ultimi 10 mesi, quelli della fuga in giro per il mondo, quelli in cui la chef, se solo avesse voluto, avrebbe potuto mollarlo, denunciare tutto, ed evitare il crack. Ma non lo ha fatto, anzi, fino all’ultimo ha continuato a chiedere soldi agli amici. Soldi che servivano solo a una cosa: permettere a Strangis di giocarsi tutto al casinò.
Quando Sarma e suo marito vengono rintracciati, grazie a una segnalazione, dormono in stanze separate in un hotel in Tennessee. Vengono rintracciati grazie alla carta di credito: l’acquisto, una pizza. Per entrambi, le accuse per i due sono pesanti.
Il finale amaro per Sarma: Strangis fuori, lei dentro
La difesa di Melngailis si appella al controllo coercitivo che Strangis avrebbe adottato nei confronti della moglie. Secondo la difesa, e secondo quello che è anche il racconto che Sarma conferma a chi ha messo insieme la sua stroia per Netflix, Strangis le avrebbe fatto il lavaggio del cervello, agendo un po’ come un predicatore a capo di una setta, un po’ come un partner abusante. Sarma lo ribadisce nelle sue interviste, come ribadisce però anche un altro fatto: non è mai stata picchiata, non è mai stata chiusa in casa, se solo avrebbe voluto, se ne sarebbe potuta andare. Negli ultimi mesi, aveva anche un nuovo amico, al quale aveva raccontato qualcosa, eppure non gli ha mai chiesto aiuto.
Gli avvocati parlano di gaslighting, privazione del sonno, umiliazione sessuale. Sarma è la vera vittima di questa vicenda? Per i giudici si, infatti, la difesa mette a segno un ottimi colpo. Sarma Melngailis evita i 15 anni di reclusione che rischia. Nel 2017, Sarma Melngailis si dichiara colpevole di furto nei confronti di un investitore e di frode fiscale. Sconta quindi 4 mesi in prigione. Prima di entrare in carcere, racconta in una lunga intervista quella che è la sua versione dei fatti. Nel frattempo, si è separata da Strangis e nel 2018 firma le ultime carte per ufficializzare il loro divorzio. L’uomo, interpellato da Netflix per questa serie, non ha voluto rilasciare nessuna intervista. E’ uscito dal carcere ancora prima che Sarma ci entrasse, con una differenza: lui sul suo conto, ha migliaia di dollari. La chef, un debito di 6 milioni di dollari.
Alla fine della serie, che non ci mostra mai nessun contributo di un esperto, che potrebbe spiegare anche dal punto di vista clinico, quella che era la relazione tossica tra i due , è lo spettatore a doversi necessariamente fare un’idea. Certo, il dialogo finale tra Sarma e quello che nel frattempo era diventato l’ex marito, non sembra lasciare molti dubbi. Persino dopo il carcere, dopo i processi, i due sembrano essere ancora, legati. In un modo che hanno scelto entrambi, e che solo Sarma ed Anthony possono spiegare.