Netflix, la serie Zero pronta a cambiare il cinema italiano
Zero, dal 21 aprile disponibile su Netflix la serie ideata da Antonio Dikele Disfefano: il racconto della conferenza stampa con il cast
Dal 21 Aprile sarà disponibile su Netflix la nuova serie tv originale Zero, ideata da Antonio Dikele Distefano e prodotta da Fabula Pictures con la partecipazione di Red Joint Film. Saranno otto episodi, in cui il protagonista è un ragazzo timido con un superpotere, quello di diventare invisibile. Si tratta di un vero e proprio eroe moderno che vive nel Barrio milanese e si trova in pericolo. Una storia di amicizia, di amore, di gruppo e di tanta normalità. Oggi abbiamo partecipato alla conferenza stampa in live streaming insieme ad Antonio Dikele Distefano e a tutto il cast di Zero che ci hanno raccontato molto di più su questa nuova serie Netflix che parla di inclusione ma anche di invisibilità.
Su Netflix arriva Zero: il racconto della conferenza stampa con Antonio Dikele Distefano e tutto il cast
Antonio Dikele Distefano è partito come uno scrittore di romanzi e Zero è una serie liberamente ispirata proprio ad uno dei suoi libri, Non ho mai avuto la mia età. “In questa serie c’è dentro un po’ della mia storia, quella di un ragazzino afroitaliano cresciuto fuori dal centro. Zero è la storia di chi impara ad accettare la propria diversità, una diversità aldilà del tratto estetico. Zero è la nostra storia e la storia che spero diventi presto di tutti. La storia di chi impara che spesso le cose più importanti che ci salveranno sono proprio quelle che avevamo tenute invisibili” ha così introdotto l’ideatore e autore della nuova serie Netflix.
A partire da questo infatti, ogni personaggio di Zero ha un superpotere. Giuseppe Dave Seke interpreta Zero – Omar e vede il bello nelle piccole cose. Beatrice Grannò interpreta Anna con il superpotere della creatività, Daniela Scattolin interpreta Sara che ha il superpotere della sincerità. Madior Fall è Inno che emoziona le persone, Richard Dylan Magon è Momo con il potere della battuta facile, Haroun Fall è Sharif che ha il superpotere della tenacia e Virginia Dop interpreta Awa che affronta sempre la vita con il sorriso.
“La cosa che conta di più è esistere” ha affermato Dikele Distefano durante la conferenza stampa. “Quando abbiamo iniziato a lavorare a questa serie la cosa che sentivo più spesso è ‘non esistono degli attori neri'” ha spiegato Antonio. Si pensava infatti fosse quasi impossibile realizzare questo progetto. “Oggi ci sono questi attori neri e in futuro dovranno esistere registi eccetera. Esistono, bisogna coinvolgerli. Credo che questa sia la prima finestra verso una rappresentazione migliore. L’errore che non bisogna fare è pensare che questa sia una serie che parla di tutti i ragazzi neri italiani. La cosa che ci accomuna non è il colore della pelle ma le emozioni che proviamo“ ha affermato Antonio Dikele Distefano che spera che si possa parlare di Omar e non del fatto che è nero.
Questa, in effetti, potrebbe essere una serie che potrebbe cambiare il modo di fare cinema in Italia, così come hanno raccontato gli stessi protagonisti ai giornalisti. Questa serie parla di realtà e tutti loro sono diventati anche molto amici. “C’è sempre questa politica del non siamo pronti semplicemente perché non si vuole che certe cose accadano. Questo paese credo che non sia mai stato pronto al cambiamento” ha detto l’ideatore. “Penso che questa cosa cambierà semmai Zero dovesse essere un successo. Vedo tantissime serie teen italiane e mi stupisco che non ci sia un ragazzo nero o di origine cinese. Zero è l’inizio di un processo di un cambiamento” ha continuato Dikele Distefano.
Una serie che racconta la normalità in un mondo che va veloce. Sono stati gli stessi giovanissimi attori, alcuni al debutto, a spiegare quanto sia importante il fatto che il punto non è il colore della pelle. Si tratta di un qualcosa di mai visto prima che a loro ha subito incuriosito. Virginia, per esempio, aveva già lavorato sul set ma aveva interpretato una ragazza immigrata. In Zero, invece, i protagonisti non sono stranieri, sono persone.