Claudio Gioè a Oggi è un altro giorno emozionato per stasera: la prima di Màkari
Claudio Gioè ospite e Oggi è un altro giorno: tutta l'emozione per la fiction Màkari in onda stasera
Alla vigilia di Màkari per Claudio Gioè arriva la tensione della prima, un po’ come accade a teatro, lo ammette a Oggi è un altro giorno. Stasera e domani sera in prima serata poi altre due puntate la prossima settimana, l’attesa è alta per la storia, per il protagonista, per le 4 puntate di Màkari. Alcune immagini della fiction e Claudio Gioè diventa Saverio Lamanna, poi racconta il suo amore per la Sicilia. Il richiamo del mare, della famiglia, la madre, la nonna di 90 anni, nonna Pipetta: “Che ancora mi fa dei pranzetti meravigliosi, pasta e piselli che gli chiedo io perché sono ghiotto di piselli e pasta con i broccoli arriminati, caponata, di tutto ho assaggiato”. Claudio Gioè invita tutti a visitare Màkari e quella zona che lui conosce bene perché la frequentava anche da ragazzo. Immagini meraviglioso della Sicilia e una storia: Màkari potrebbe essere la serie del nuovo Montalbano?
LA TIMIDEZZA DI CLAUDIO GIOE’ SUBLIMATA CON L’OPPOSTO
Per l’attore sarebbe una gran vittoria ottenere con la nuova fiction lo stesso successo di Montalbano. Sono ascolti stratosferici ma sottolinea che Màkari è una declinazione diversa della Sicilia. Una fiction pronta a concederci anche un po’ di leggerezza.
Si sa poco della sua vita privata e Serena Bortone non riesce a strappargli nulla: “Non so niente neanche io, se sapete qualcosa voi… ma appena avrò notizi ve lo dico” è la sua ironia e preferisce raccontare della bellissima storia d’amore che vivrà nella fiction.
La timidezza di Claudio Gioè appartiene a molti grandi attori, anche lui l’ha superata salendo su un palco davanti a tante persone, in teatro. “Su un palco per cercare di contattare lati intimi di me che in nessun altro modo riesco a contattare”.
Gioè ricorda l’interpretazione di Totò Riina, i complimenti dell’avvocato che lo difendeva, ma è ovviamente ben più interessato alla storia, alla lotta contro la mafia, alla guerra civile in cui sono morte circa 2.500 persone a Palermo, anche giornalisti che hanno cercato di opporsi raccontando il potere mafioso.