Il nome della rosa su Rai 1: rivive la genialità di Umberto Eco
Il nome della rosa boom di ascolti su Rai 1 per la prima puntata: la nostra recensione
Abbiamo visto la prima puntata de Il nome della rosa, abbiamo ricevuto i dati di ascolto della prima serata. Unendo le due cose possiamo dire che qualità e quantità questa volta vanno di pari passo. Prima ancora di sapere quali sarebbero stati i dati di ascolto ( leggi qui la scheda completa) della serie evento di Rai 1, avevamo sottolineato come la Rai ancora una volta, avesse offerto al pubblico un prodotto di massimo livello. Pensavamo però che la platea sarebbe stata inferiore, lo ammettiamo. Non abbiamo dato fiducia al pubblico italiano che invece a quanto pare, inizia ad apprezzare sempre di più, anche prodotti ben diversi da quelli che generalmente la tv generalista offre. Merito del lavoro di Rai 1 che, come abbiamo ripetuto in diverse occasioni, ha la capacità di portare in prima serata fiction e serie tv di diverso genere ma con una caratteristica sempre dominante: la qualità. E quando il pubblico sa di potersi fidare, lo fa anche se sul piccolo schermo va in onda una storia non semplice da seguire. Una di quelle storie che devi vedere con due occhi aperti e non con un occhio mezzo chiuso. Una di quelle storie che ti porta a investigare con i protagonisti, che ti porta a cercare di leggere tra le righe. E magari anche a non perderti nei labirinti di quella misteriosa biblioteca dell’abbazia. E’ il bene contro il male, il presunto bene contro il presunto male. Ci sono i buoni, ci sono i cattivi, ci sono quelle battaglie che ci fanno riflettere su quanto in questo mondo si sia versato del sangue in modo inutile. Ci sono le domande sull’essere e il non essere, ci sono gli enigmi, gli intrighi. Tutto si svolge nel 1300 un’epoca lontana ma che non sembra poi essere così distante dall’era in cui noi viviamo. E poi c’è la razionalità di un uomo che ipotizza ma non dà giudizio. Pensa, usa la logica, usa la razionalità come unica risposta a tutto quello che accade. Ed è questo che fa di Guglielmo da Baskerville, quella sorta di investigatore amatissimo che tanto si apprezza anche nelle serie più moderne.
Tutto questo è ovviamente possibile perchè la storia raccontata è un grande capolavoro della nostra letteratura, nata dal genio di Umberto Eco. Una storia senza tempo che può rivivere nel 2019 ed essere ancora avvolta nel grande mistero.
IL NOME DELLA ROSA: IL SUCCESSO DI UNA STORIA SENZA TEMPO CHE CONQUISTA IL PUBBLICO ITALIANO
Oltre 6 milioni gli spettatori davanti alla tv in una serata in cui la concorrenza era comunque tanta. Oltre 6 milioni di italiani pronti a lasciarsi guidare da Guglielmo e dalle storie dei monaci. Una storia complicata e complessa fatta di tanti flashback e piccoli dettagli che non possono passare inosservati. Una storia che si appoggia a un cast internazionale. Finalmente anche la televisione italiana torna a essere protagonista, torna a far gola agli attori di tutto il mondo che trovano nelle produzioni Rai la voglia di mettersi in gioco.