Antonella Clerici parla del legame con Garrone, dei figli e del matrimonio (Foto)
Al settimanale Oggi Antonella Clerici confida come procede con Vittorio Garrone, il rapporto con i figli e le nozze forse non più così assurde (foto)
Antonella Clerici sta vivendo la sua seconda estate piena d’amore accanto a Vittorio Garrone (foto); è felice e si vede e al settimanale Oggi confida il modo in cui i figli di entrambi sono entrati nella loro storia d’amore. Sia per la Clerici che per Garrone i figli sono la vita, sono la parte più importante, inevitabile che entrassero un po’ alla volta nella loro relazione. Abbiamo già visto varie foto di Maelle con la sua mamma e l’imprenditore così come abbiamo visto quelle con i figli di Garrone. Antonella Clerici confida che è stato un anno importante durante il quale i loro figli in modo graduale e naturale sono stati coinvolti nel loro amore: “Era inevitabile che ne sentissimo il desiderio”. Con la piccola Maelle tutto è stato più semplice perché è normale che stia con loro, con i figli di Vittorio Garrone si sono avvicinati con modalità diverse.
Anni fa la Clerici non avrebbe mai immaginato una storia d’amore così, oggi ne parla confessando che va tutto bene. Sa che se il clima in famiglia è disteso gran parte del merito va alla ex moglie di Vittorio. E’ importante che i figli approvino ma è altrettanto importante che ciò che già c’era resti invariato: “Ciascuno riconosce e rispetta il ruolo dell’altro. Maelle adora il suo papà e ha lui come punto di riferimento. Per lei Vittorio è Vittorio”.
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Sul discorso matrimonio Antonella Clerici rigetta l’idea ma non più con la chiusura iniziale: “Niente nozze imminenti, non c’è l’urgenza. Magari lo faremo tra 10 anni. Ma l’idea di una casa insieme c’è… Molto dipenderà dal mio lavoro”. Che la Clerici volesse rallentare con il suo lavoro l’aveva già annunciato, ed ecco cosa confida: “Il prossimo anno scade il mio contratto con la Rai. Dopo 30 anni di ritmi televisivi da Olimpiade vorrei rallentare, per dare il giusto spazio al mio privato. Smettere no, non ne sarei capace. Ma rallentare sì”. Tra un anno ne sapremo molto di più, forse anche prima.
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