Emma, la malattia e il figlio a cui deve rinunciare: “Mi sono esibita con pancia e braccia gonfie”
Bellissima sulla copertina di Vanity Fair Emma Marrone parla della malattia, del cancro, della rinuncia alla maternità, di quando era fuori forma
Emma Marrone è capace di inviare messaggi anche quando non canta, non scrive testi, l’ha fatto tante volte sul palco ma non tutti hanno capito. Bellissima sulla copertina di Vanity Fair di questa settimana, consapevole che non sempre è stata in forma ma non ha mai smesso di mostrarsi.
Ha combattuto il cancro Emma, non una sola volta, ha avuto paura, era giovanissima, poi la recidiva e adesso anche se sta bene sa che non potrà mai dire che è guarita, ci sono i controlli da fare sempre. “Il mio è il corpo di una donna che ha combattuto battaglie tremende e che è sopravvissuta. Tante altre oggi sono sottoterra” ne parla ovviamente consapevole che ci sono state momenti in cui non era in forma e quelli che dice è importante.
Emma Marrone sulla copertina di Vanity Fair
“Sono consapevole che in alcuni momenti sono stata fuori forma, ma non mi sono mai nascosta dietro a palandrane. Mi sono esibita con la pancia e le braccia gonfie, con otto menti ben visibili. Per qualcuno sarà stato un pretesto per svilirmi, qualcun altro, però, avrà pensato: ‘Quella non si vergogna. Va sul palco, canta, si mostra. Se lo fa lei, posso farlo anch’io’”. Basterebbe già questo come messaggio ma Emma ne ha molti.
Nessun mistero, lo sanno tutti che la malattia le ha lasciato alcuni problemi, li deve gestire, non si lamenta di questo, ne parla semplicemente. Imparino gli altri a fare silenzio.
“Non è un mistero: la malattia mi ha lasciato dei problemi ormonali che ogni tanto devo gestire… Poi devo fare i controlli ogni anno. Ho avuto un cancro recidivo. Vivrò per sempre con la spada di Damocle sulla testa”.
>>>>>Emma Marrone ha bisognosi fermarsi: “non ce la faccio”
“Quando mi sono ammalata il mio corpo ha riconosciuto subito che c’era qualcosa che non andava, e ha reagito bene alle cure, tutte e tre le volte”. Non ha voluto togliere l’utero e spiega il motivo: “Non basterebbe. La recidiva potrebbe colpire un altro organo: ho tolto le ovaie ma l’utero l’ho tenuto”.
Oggi deve rinunciare ad avere figli, non ha scelta: “In Italia devo rinunciarci per forza. Dovrei sottopormi alla procreazione medicalmente assistita, ma non ho un compagno, e quindi non posso”. Cerca la favola, è il suo desiderio, sa che la merita, non si è di certo arresa.
C’è molto altro di Emma nell’intervista a Vanity Fair, la famiglia, il dolore più grande per il padre che non ha potuto salutare.