Naike Rivelli: “avevo 13 anni quando mamma mi ha detto di stare attenta e ho iniziato a vomitare”
Dai disturbi alimentari alla dipendenza, la menopausa, Naike Rivelli racconta tutto nel podcast di Luca Casadei One More Time, da ascoltare tutto
Naike Rivelli ospite di Luca Casadei nel podcast One More Time si è raccontata con estrema sincerità passando dai problemi con la cocaina ai disturbi alimentari, alla menopausa.
Ha raccontato la sua battaglia, Naike Rivelli ha confidato i suoi momenti peggiori, l’inizio del periodo buio, più di un periodo difficile ma soprattutto uno, quando suo figlio le ha chiesto di non stare così male e lei ha pensato che doveva salvarsi, che passato quel giorno non ci sarebbe più caduta. Sono tutti messaggi importanti, anche quando racconta delle parole di sua madre, Ornella Muti, che la portarono alla bulimia.
Naike Rivelli ringrazia Luca Casadei ma il suo racconto è importante
“Mia madre è cresciuta in un ambiente dove ti dicono ‘sei ingrassata, sei ingrassata’ perché quando una donna ingrassa un etto sono subito tutti pronti a dire sei ingrassata, quando una donna sta morendo di fame o è dimagrita in maniera importante nessuno dice niente e quindi quando avevo 12 o 13 anni anche mamma ha iniziato a dirmi cose tipo ‘stai attenta’ e a me questo ha fatto male e io ho iniziato a vomitare e questa storia mi ha accompagnato per vari anni della mia vita. Ho amiche che ho perso per questa storia, non si può morire per il cibo”. Ma questa è solo una piccola parte del lungo racconto di Naike Rivelli.
In Sicilia aveva affittato una casa meravigliosa, era piena di soldi Naike ma sola come un cane: “Avevo affittato una casa stupenda in Sicilia ma una mattina mentre facevo colazione da sola sono scoppiata a piangere: era un periodo fantastico, avevo appena venduto una casa importante, ero piena di soldi ma mi sono resa conto di essere sola come un cane. Neanche le mie amiche erano veramente mie amiche, ero circondata da tenebre. Avevo affittato questa casa per lavorare ma non lavorava nessuno, erano tutti fuori come delle pigne. Mio figlio Akash mi trovò così al mattino, in lacrime, mi ha abbracciato e detto che non dovevo stare cos’, ho capito e mi ricordo che mi sono detta se riesco a sopravvivere a questa giornata e riesco a uscire fuori da questa situazione io non ci tornerò mai più e così è stato” la dipendenza c’è stata, la famiglia e l’amore vero l’hanno salvata.
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La menopausa a 41 anni
“A 41 anni ero già in menopausa e l’ho vissuta malissimo. Dopo nove anni di calvario in menopausa, dove non dormivo tutte le notti, ho pensato al suicidio. Vai fuori di testa. La mia ginecologa adesso mi ha aiutata a stare meglio con una cura: ridormo e sono un’altra persona. Nessuno capiva, poi ho iniziato ad avere problemi importanti di depressione, tristezza, affanno, agitazione. E questa cosa delle caldane che sudavo e mi sembrava mi avessero buttato un secchio d’acqua in faccia. Non bisogna perdere la speranza ma bisogna trovare il medico giusto, la cura giusta, magari è diversa per ognuna, però c’è”.