Paola Barale torna sull’aborto: “Mi ha scritto che uccido i figli”
Paola Barale non si è mai pentita dell'aborto ma svela cosa le hanno scritto dopo la sua confessione
Paola Barale paga il conto per avere parlato con sincerità dell’aborto. Le hanno scritto che uccide i figli perché ha abortito e non si è pentita. Apprezzato o meno il discorso di Paola Barale era volto alla libertà delle donne, la libertà di decidere. E’ alla rivista F che aveva confidato quanto accaduto scelto tanti anni fa, aggiungendo che aveva deciso di non avere il bambino perché era da solo un mese che frequentava il suo compagno di quel periodo. Non ha mai detto la data per non svelare l’identità dell’uomo che non è diventato il padre di suo figlio. Forse nella sua intervista Paola Barale era apparsa superficiale, l’aborto trattato con eccessiva leggerezza, questa settimana tra le pagine di Chi prova a spiegarsi meglio ma svela anche che ha ricevuto tanti attacchi, critiche feroci, c’è chi le ha detto che uccide i figli.
Paola Barale mai pentita dell’aborto
Paola Barale non si è mai pentita di avere abortito, non ha mai sentito la necessità di avere un figlio, anche oggi a 56 anni pensa sempre le stesse cose, non ha cambiato idea ma questo non significa che abbia vissuto quel momento di anni fa con leggerezza. “Credo che come me, nessuna donna al mondo compia questa scelta con superficialità senza sofferenza” ma non le va di parlarne, preferisce ripetere che ogni donna ha diritto di prendere la sua decisione senza sentirsi in colpa. Paola Barale non si sente in colpa ma c’è chi non ammette la sua assenza di dolore per quell’aborto.
Nel suo libro. “Non è poi la fine del mondo” racconta molto di se stessa, non solo della menopausa precoce ma anche dalle rinuncia ad un figlio con l’aborto. Le critiche sono arrivate una dopo l’altra e Paola Barale non vuole nemmeno commentarle. “E sono arrivate. Puntualissime. Una l’altro giorno mi ha scritto che io uccido i figli. Neanche commento. Questo per dire che sapevo che ci sarebbero state, ma so anche che questi sono argomenti dei quali è più scabroso non parlare, guardi che sta capitando in certi Stati americani…”.