Serena Bortone: “Una sola cosa cerchiamo nella vita”
La riflessione di Serena Bortone dopo gli ultimi mesi davvero difficili
Gli ultimi mesi per Serena Bortone non sono stati semplici. Padrona di casa di Oggi è un altro giorno, amica legatissima a Jessica Morlacchi e agli altri affetti stabili, ha dovuto essere molto dura nei confronti di Memo Remigi e buttare giù tanti attacchi ma non si è mossa nemmeno per un attimo dalla sua posizione, sicura. Non l’ha fatto nemmeno ieri quando Maurizio Costanzo ha trovato il modo di citare Memo Remigi senza nominarlo. Ospite di Serena Bortone Costanzo, che già si era espresso a favore del cantautore, ha elogiato la scelta dello speciale di Alberto Angela per avere voluto una tra le canzoni la più celebre di Remigi. Un commento che ha generato non poco imbarazzo nello studio di Oggi è un altro giorno ma senza alcun battito di ciglia della Bortone. Qualche ora dopo la conduttrice ha pubblicato un selfie con una delle sue smorfie, necessarie a volte per sentirsi più forte, anche se non sempre basta.
Serena Bortone la necessità di essere rassicurati
Appassionata di psicologia ma anche pronta in ogni puntata e con tutti gli ospiti a ricercare qualcosa in più, a citare, a cercare di capire, anche ad aprirsi raccontando un po’ delle sue emozioni.
“Una sola cosa cerchiamo nella vita: di essere rassicurati. Rassicurati di essere buoni, piacevoli, benvoluti. Talvolta cerchiamo il potere, che è di per sé una rassicurazione: solo che il potere comporta per sua natura il dissenso e una certa percentuale di odio. Chiunque eserciti un potere, dovrà quindi fare i conti con la fragilità, quindi con il suo opposto – ha scritto Serena – Il potere è per definizione fragile, il potere assoluto non esiste. Per tutta la vita cerchiamo di essere compresi, di spiegare agli altri che siamo nel giusto, e consumiamo energie preziose in questo sforzo di riconoscibilità, che non è altro che una straziante richiesta di accoglienza. O di amore, nel senso più ampio del termine – aggiungendo – Percorriamo i nostri giorni con lo sguardo verso l’altro, cercando approvazione, misurando lo sguardo altrui. Il selfie esistenziale è un ossimoro. Eppure, la fragilità del consenso altrui è essa stessa potente, perché solo la consapevolezza della propria imperfezione ci aiuta a migliorare, a volare alto, a coccolare la solitudine come un regalo della vita. Io per essere rassicurata, talvolta faccio facce buffe. Ma spesso non basta”.